Punti nascita, chiusure in date diverse
L’Aquila – I quattro punti nascita di cui è stata decisa la soppressione cesseranno la loro attività in date diverse. Entro ll 30 giugno via per Ortona e Sulmona, entro fine settembre via per Penne ed Atri. Queste finora le “scadenze” e chi vorrà nascere nelle quattro città … dovrà affrettarsi a farlo. Le ASL, visto che i tagli sembrano confermati (ma cosa c’è di certo nella politica italiana?), si stanno organizzando per garantire trasporti celeri dalle località lontane che resteranno prive di punto nascita a quelle che lo conserveranno. Non ci saranno grandi problemi, ad esempio, per Atri, Ortona o Penne, che distano poco dagli ospedali in cui si continuerà a venire al mondo. Ci saranno, e come, invece per chi abita ad Ateleta, a Castel di Sangro, oppure a Pescocostanzo, a Prezza, o nella stessa Sulmona.
Bisognerà infatti rassegnarsi a lunghi spostamenti verso L’Aquila, Avezzano o Pescara. Viaggi che, specie durante l’inverno, saranno scomodi e impegnativi. Le ragioni di Sulmona, e dell’Alto Sangro, che sono sensate e solide, finora non hanno convinto nessuno: si taglia, punto e basta. E pensare che a Sulmona è stato promesso un nuovo ospedale, con tanto di prima pietra e inaugurazione, ma lavori non cominciati… La politica non ha, e non ha mai avuto, il senso del ridicolo.
Nelle ASL i problemi delle nascite si sommano a quelli di blocco delle assunzioni e tagli di personale, che stanno piovendo come macigni in questi giorni. Si può davvero dire che la sanità non vive giorni tranquilli. Figuriamoci i cittadini che ne hanno bisogno, i medici, i paramedici, gli impiegati.
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