I vulcanelli? Forse sono anche su Marte
L’Aquila – I cosiddetti vulcanelli, fenomeni naturali presenti in tutto il mondo, in Italia molto numerosi specie in Sicilia con il nome di maccalube, e presenti in Abruzzo, sono forse anche sul pianeta Marte. E’ il risultato di uno studio di alcuni scienziati dell’Università d’Annunzio, centro scienze planetarie, di cui si è saputo poco, pur essendo un argomento di grande interesse. L’Università non è certo un campione di buona comunicazione… O forse vuole tenersi stretti i suoi “segreti”.
Comunque, la notizia è trapelata ugualmente, sia pure incompleta e scarna. Ecco di cosa si tratta. Nell’area marziana nota con il nome di Arabia Terra attente osservazioni di immagini ambientali inviateci da sonde spaziali hanno indotto gli scienziati a ipotizzare la presenza dei vulcanelli, testimonianza di quanto sarebbe avvenuto almeno 3 miliardi di anni fa. Dal sottosuolo marziano sarebbe emersa, tramite i coni, fanghiglia contenente acqua. L’ambiente propizio per possibili forme di vita, magari solo batterica, un tempo presenti su Marte. Dunque, una scoperta della massima rilevanza, visto che gli scienziati da tempo cercano prove di vita sul pianeta. Storia dell’acqua su Marte, potremmo dire: acqua presente nel sottosuolo, emersa in superficie.
I vulcanelli, anche se la scienza e le istituzioni se ne disinteressano dalle nostre parti, sono presenti nel territorio di Pineto, dove si parla da sempre di un “cenerone”. Mai davvero studiato e indagato, anzi difficilmente rintracciabile sul terreno della campagna lungo la strada da Pineto ad Atri. Ora si apprende che si riserva attenzione ai vulcanelli… marziani, ma non a quelli che abbiamo a due passi. I quali rivelano una certa vivacità del sottosuolo abruzzese, laddove lo strato di terra e roccia è sottile e “bucato”. Emettono gas, fango, vari composti chimici, acqua e vapore. Ricordano, in minime dimensioni, Pozzuoli e i Campi Flegrei. Insomma, un vulcano senza montagna come la Solfatara, composto di un solo minicono eruttivo. In Sicilia turisticamente li sfruttano e si visitano. Qui non se n’è mai accorto nessuno, anzi non lo sa quasi nessuno.
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