Regione: scippi, scippetti e poca logica
L’Aquila – AGRICOLTURA, L’AQUILA DIPENDERA’ DA TERAMO – Scrive il sindaco Massimo Cialente: “Apprendo solo in questo momento, che nell’odierna seduta della Giunta Regionale, è inserita, all’ordine del giorno, la riorganizzazione del Dipartimento Agricoltura.
Rispetto alla situazione attuale, sono previste, a livello decentrato, tre strutture dirigenziali (STA) con sede a Teramo, Avezzano e Chieti.
L’Aquila, attualmente sede del SIPA, verrà retrocessa ad un solo ufficio che dipenderà da Teramo, con la conseguenza che il personale in esubero dovrà essere collocato in altri uffici o in altra sede.
Per tutte le pratiche, autorizzazioni, domande, usi civici, concessioni, etc., per L’Aquila provvederà Teramo! Decisione, a mio avviso, incomprensibile da un punto di vista funzionale, considerando che L’Aquila ha il più vasto comprensorio forestale, montano e di usi civici.
Mi auguro che vi sia un ripensamento poiché, ad una prima lettura, la mancanza di logiche funzionali oltre che a tradursi in un vero e proprio errore organizzativo, lascia trasparire logiche localistiche che nulla hanno a che vedere con una regione efficace ed efficiente”.
(Ndr) – Il sindaco ha dimenticato che logica, razionalità ed effettive necessità sono da sempre estranee alla politica abruzzese e in particolare alla Regione Abruzzo. Basti pensare che l’elicottero della Forestale ha base a Pescara… da dove si leva quando bruciano foreste e boschi, sicuramente molto estesi non sulla costa, ma nell’interno dell’Abruzzo. Anche i vigili del fuoco hanno elicotteri ben lontani da boschi e foreste: a Pescara. Ma accanto alla totale assenza di logiche la Regione esibisce attualmente anche una certa arroganza, preparando decisioni nel segreto delle sue molte stanze dei bottoni, dislocate sempre in riva all’Adriatico. Senza concordarle, parlarne almeno con gli interessati, con i sindaci, con le categorie coinvolte.
Questo è lo stile dei nuovi signori del potere, ai quali molti preferirebbero i vecchi, con i quali almeno si poteva parlare, litigare, sbattere porte e battere pugni sui tavoli. Ma i vecchi non ci sono più. Ancora una volta pare di poter dire: stavamo meglio quando stavamo peggio. Vuoi mettere Gaspari, Natali, Susi, Ricciuti…
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