Elezioni? Per il PdL alla fine decide Roma


L’Aquila – Il PdL abruzzese ha l’abitudine, in stile anni Sessanta con la Dc vecchia maniera imperante e dominante sull’Italia dei misteri e delle stragi in arrivo, di far sapere alla stampa solo quello che gli fa comodo: dichiarazioni di papaveri, commemorazioni, decisioni politiche da tornaconto per i big. Le notizie vere le soffiano agli amici fidati i personaggi interessati a farle sapere, soprattutto per danneggiare i loro antagonisti e avversari. Naturalmente del medesimo partito. Per renderi conto del livello di maturitèà e di cultura politica del partito (ma lo è?), basta seguire sommariamente ciò che sta avvenendo nella Marsica per la candidatura del presidente della Provincia. Aleno due o tre fazioni armate di artiglieria pesante che si bombardano a distanza, si scambiano sabotaggi e siluri, si scagliano reciprocamente insinuazioni e maldicenze. Uno spettacolo di profilo così basso, che talvolta si stenta a percepirlo. Sembra la solita zuffa continua che si pratica nella politica abruzzese da diversi anni. Risultato: la Regione è precipitata nel sottosviluppo meridionale, dopo essere stata ai tempi di Gaspari e Natali la Lombardia del Mezzogiorno. Ed era la pura verità.
Allora, si apprende oggi da bene informati, la candidatura alla presidenza della Provincia la decide Roma. Si fa anche la data: il 12 gennaio. I capi (diciamola: Berlusconi e i suoi portaborse) indicheranno l’uomo che piace al vip locale, sen. Piccone? Cioè il consigliere regionale Del Corvo? Vai a sapere e a capire. Certo cher Daniela Stati e le sue truppe cammellate, dotate di armamentario da blitz, non staranno a guardare. Sono gli aquilani del PdL che staranno a guardare e a subire, perchè non sono capaci di alzare la voce e far pesare quello che era – a parole – impegno comune del PdL: scegliere un candidato aquilano. Da Chieti una voce ben informata, quella di Sebastiano Calella di Primadanoi.it, sgancia un’autentica novità: emerge dai bassifondi del dimenticatoio il nome di Biagio Tempesta, ex sindaco, avvocato, eletto una miriade di volte da quando era ragazzino imberbe: anche in consiglio regionale, e due volte sindaco. Perde corpo e consistenza la voce riguardante Enzo Lombardi, anch’egli ex sindaco. Si svolazza attorno a nomi come Luca Ricciuti e Giorgio De Matteis. Ma le decisioni, si sa, le prende Pescara dopo aver sentito Celano, in contatto con le sacre stanze di Roma. Che dà gli ordini, come dovrebbe accadere il 12 gennaio, appunto. Alla spennacchiata e dolente L’Aquila tutti volano sopra, a grande altezza. E’ lei che bisogna ricostruire, mica Roccacannuccia. E la Provincia avrà un gran ruolo. C’è chi guarda fiducioso su tale ruolo, standosene… alla finestra.


03 Gennaio 2010

Categoria : Politica
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