Precari sanità , dicono FI, NCD e AF
L’Aquila – Una risoluzione urgente per impegnare il Presidente Luciano D’Alfonso a ridurre gradualmente la spesa prevista per il
personale flessibile delle Asl al fine di evitare il blocco immediato dell’attività sanitaria e la mancata erogazione dei Livelli essenziali di
assistenza. Lo hanno chiesto il Consiglieri regionali di Forza Italia (Chiodi, Gatti, Sospiri, Febbo e Iampieri), il capogruppo di NCD (Giorgio
D’Ignazio) e il capogruppo di Abruzzo Futuro (Mauro Di Dalmazio).
“Con il Decreto commissariale n. 5 del 11 febbraio 2015 il Presidente Luciano D’Alfonso ha modificato il Programma Operativo 2013-2015 stabilendo che la spesa sostenuta dalle Asl per contratti di lavoro flessibile nel 2015, non potrà più essere il 90% di quella sostenuta nel 2009, come previsto in questi anni, ma non potrà superare il 50% – spiegano i Consiglieri regionali firmatari della risoluzione. Con tale disposizione circa 1.000 lavoratori precari perderanno il posto di lavoro, di cui 400 della Asl di Avezzano-Sulmona- L’Aquila, 336 della Asl di Teramo, 150 della Asl di Pescara e 100 della Asl di Lanciano Vasto Chieti, tra cui medici e infermieri soprattutto, ma anche addetti alle pulizie, assistenti e amministrativi. Tale decisione oltre a provocare un collasso occupazionale in un settore sul quale l’Abruzzo fa leva per rialzare la china, renderÃ
difficile se non impossibile salvaguardare comunque i servizi sanitari e
l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, in quanto si prevedono
grossi problemi nel barellaggio e trasporto pazienti e non si saprà come
sostituire medici e infermieri. L’Abruzzo ha lo sblocco totale del turnover
e sono state approvate le dotazioni organiche di tutte le Aziende sanitarie
per poter procedere alle nuove assunzioni di dipendenti a tempo
indeterminato tramite concorsi. Pertanto tale obiettivo, comunque previsto
da una normativa nazionale, potrebbe essere raggiunto gradualmente, tenendo
conto dei tempi tecnici necessari per l’espletamento dei concorsi per
l’assunzione a tempo indeterminato di quelle medesime figure attualmente a
tempo determinato”.
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