I guai che ci ricadono addosso: dai centri terremotati rifiuti nella Marsica
L’Aquila – I guai combinati da chi amministrata negli anni scorsi, da chi non ha saputo – o voluto, è più di un sospetto – risolvere i problemi in modo pulito, coerente, deciso. Da diversi centri della bassa Valle dell’Aterno, ben 21 comuni, i rifiuti dovranno essere trasportati da domani nella Marsica. E bisogna ringraziare chi ha deciso di accoglierli, altrimenti sarebbero rimasti nei centri abitati a marcire nel disastro del terremoto. Un disastro che per molti comincia nel passato di colpevoli inerzie e incapacità di questa terra aquilana. Domani chiude la discarica di Poggio Picenze: non può più funzionare. I sindaci, o almeno alcuni di loro, hanno trovato la strada della Marsica per conferire i loro rifiuti. Non gran cosa, ovviamente, perchè i paesini sono spopolati, devastati dal sisma, stravolti: tuttavia qualcuno è tornato a viverci, magari nei MAP e nella capanna di legno, e chi vive produce rifiuti. Il gran problema dei rifiuti dell’Aquila e del suo circondario, che vergognosamente da vent’anni nessuno ha saputo – e ripetiamo, forse voluto – risolvere in modo civile e definitivo. Ogni tanto c’è un’emergenza, ogni tanto un sindaco va sotto processo perchè la legge ce lo manda inesorabilmente, anche se è un sindaco-eroe che ha fatto tutto il suo possibile per il suo paesino, sfidando indifferenze, facce di bronzo, burocrazia immobile e perversa, leggi assurde, inefficienze profonde e diffuse: soprattutto una mancanza generale di volontà politica di fronte ai problemi. Nelle emergenze c’è chi guadagna, sempre, e perciò spesso le emergenze non fanno paura, ma gola. Ora tocca a 21 piccoli comuni terremotati: basterebbe calcolare cosa costerà il conferimento a 60 chilometri di distanza, solo di spese di trasporto. Ma se costa, a qualcuno conviene… Chi sa dove, a quale livello, in quale oscuro luogo di calcoli nauseanti.
Non c'è ancora nessun commento.