“Troppi comuni senza piani p. civile”
Roma – GABRIELLI AL PREMIO LAUREA STUDENTI MORTI NEL SISMA AQUILANO – I piani efficaci e aggiornati di protezione civile contro ogni genere di catastrofe (quelle sismiche e meteorologiche non sono certo rare…) sono l’ultimo dei pensieri per politici e amministratori molto bravi, a danni fatti, ad alzare la voce e chiedere soldi e aiuti.
E’ quanto pensano in molti, soprattutto dopo il terremoto aquilano e dopo le tantissime e anche recenti alluvioni dovute ai guasti climatici e agli errori (diciamo così) umani. Ma è anche quanto non pensano la maggior parte dei comuni, anche quelli più direttamente esposti al rischio.
La situazione è confermata da quanto afferma Gabrielli. “Troppi comuni non hanno uno straccio di piano di protezione civile e chi ce l’ha non l’ha attuato, e comunque la popolazione non ne e’ consapevole”. Questo l’allarme lanciato dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, spiegando che per colmare le lacune delle amministrazioni locali “io non ho poteri”, perche’ “quello di protezione civile e’ un sistema policentrico che ha vari livelli di responsabilita’”. Parlando a margine della consegna del “Premio di laurea dedicato ai giovani studenti ‘caduti’ a L’Aquila”, promosso dal Consiglio nazionale dei geologi, il numero uno del dipartimento di Palazzo Chigi ha continuato: “Capita pure che il Gabrielli di turno ci metta la faccia e si prenda anche le ‘pomodorate’, ma cio’ non toglie che vanno individuate le singole responsabilita’ altrimenti i cittadini non capiscono e non sanno con chi prendersela”.
Osservando che nel nuovo progetto di riforma della Protezione civile “potrebbe essere una buona idea” inserire “una norma che consenta di verificare a livello nazionale l’esistenza e l’adeguatezza dei piani territoriali”, Gabrielli ha infine sottolineato che “andiamo incontro a tempi complicati segnati da cambiamenti climatici estremi: se non ci attrezziamo – ha concluso – saremo costretti a un’impotente conta delle vittime”.
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