6 anni, solo pezzetti del cuore storico: ricostruzione, siamo al 10%
L’Aquila – IN PERIFERIA INVECE RAGGIUNGE L’80% – Senza alleviare la gravità della situazione, ma solo attenendosi ai dati e ai numeri – che sono sempre eloquenti – il sindaco Cialente ha fornito notizie che coincidono con i 6 anni dal terremoto. Il 6 aprile prossimo, lunedì di Pasqua, saranno infatti trascorsi poco meno di 2000 giorni dalla distruzione del cuore urbano dell’Aquila e di decine di abitati nelle frazioni, cominciando dalla più grande, Paganica.
Molte case sono state ricostruite o ristrutturate fuori dalle mura cittadine, pochissime nelle frazioni e nei comuni del cratere. Molte persone, comunque, sono tornare nelle loro case.
Ma l’opera di ricostruzione della città storica devastata dal terremoto di 6 anni fa, “dentro le mura ha raggiunto circa il 10% e solo il 3% nella zona più importante del centro storico”. L’obiettivo è di completare la ricostruzione “nel 2017 ma servono ancora circa 3,5 miliardi, oltre ai 4 miliardi già stanziati o spesi”. Lo ha detto Cialente, intervenendo alla consegna del “Premio di laurea dedicato ai giovani studenti ‘caduti’ a L’Aquila”, promosso dal Consiglio nazionale dei geologi in Campidoglio. Ricordando che “nei quartieri attorno al centro storico la ricostruzione è all’80%”, Cialente ha evidenziato che “ora i soldi ci sono ma non abbiamo il personale per far camminare i progetti”.
Se con immensi ritardi arrivano le risorse, sarebbe logico aspettarsi di poterle utilizzare proficuamente, cioè avendo a diposizione le persone necessarie. Ma questo avverrebbe in un luogo dominato e guidato dalla logica e dalla razionalità , da regole chiare e leggi capaci di impedire corruzione, ritardi, maneggi, prevaricazioni e appetiti di affarismo più che di riedificazione. E’ quello che L’Aquila e il cratere aspettano, insieme con i politici onesti.
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