Prima Via Crucis a Montesilvano
Montesilvano – Un ritorno indietro di 2000 anni, al momento della crocifissione di Cristo. Accadrà a Montesilvano, sabato 28 marzo a partire dalle 21, grazie alla Sacra Rappresentazione della Via Crucis. Organizzata dall’associazione Vides Pescara Onlus, presieduta da Ivana Zuccarini, e dal laboratorio teatrale La Carriole, diretto dal regista Oliviero Zimuel, la rappresentazione, con il patrocinio del Comune, si terrà nel centro di Montesilvano. 15 attori della compagnia teatrale affiancati da oltre 40 figuranti e 80 cantanti dei cori San Panfilo di Spoltore e Beato Nunzio di Pescara, diretti dal Maestro Gianni Golini, partiranno da via San Francesco in corteo sino ad arrivare a piazza Marconi, dinanzi alla chiesa di Sant’Antonio, inscenando la Passione di Cristo.
«Gli attori – ha spiegato Zimuel questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento – reciteranno in dialetto pescarese le meditazioni scritte dal poeta Guido Antonioli. Per l’occasione cercheremo di riprodurre al meglio l’ambiente circostante. La pubblica illuminazione sarà spenta e copriremo i segnali stradali così dal rendere al meglio le atmosfere dell’epoca».
«Quando mi è stata proposta questa iniziativa- ha detto l’assessore agli eventi Ottavio De Martinis –, sono rimasto colpito dalla scelta di coniugare il dialetto con un momento così sacro quale la crocifissione di Cristo, ma mi è bastato parlare con Zimuel per constatare la passione e l’impegno che l’associazione e tutti gli attori mettono in questa manifestazione. Speriamo che questa spettacolare iniziativa possa divenire un evento fisso per la nostra città ».
«Ci tengo a sottolineare – ha concluso l’attore protagonista, Francesco Morelli, che recita nel ruolo di Gesù – il carattere fortemente emotivo di questo evento. Con la Sacra Rappresentazione si riescono a creare delle atmosfere suggestive non solo per il pubblico ma anche per noi attori. Speriamo che i montesilvanesi possano provare le stesse emozioni e sensazioni che ci animano ogni volta che mettiamo in scena questa rappresentazione e che ogni anno ci permettono di riproporci ad un pubblico sempre diverso».
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