First ladies in piazza Duomo

L’Aquila – Da Alarico Bernardi riceviamo un’opinione che probabilmente è abbastanza datata, ma ospitiamo ugualmente: “A L’Aquila, in Piazza Duomo, si sono materializzate le cosiddette Prime donne, stupite e meravigliate dai segni lasciati dal terremoto del 6 aprile scorso. “Che raccapriccio!”; “E’ orribile!!!”; “Oh, è impressionante!” s’è udito starnazzare nello smisurato cortile in cui s’agiravano le ochette giulive, a seguito dei partecipanti al summit del G8! Un’aia rotondeggiante, circondata da palazzi diruti, puntellati alla meno peggio, in piedi solo nella memoria di chi li abitava o ne aveva tagliato l’ombra, riflessa sul pavé della piazza del mercato.
I vicoli inaccessibili, il silenzio della catastrofe equivalevano ad una sniffata di “coca”, sostituendosi all’effetto galvanizzante, provocato dalla polvere bianca. Il timore, trasformatosi in panico, rendeva ancora più insicure le molli ginocchia delle donnicciole, tremanti allo snervante susseguirsi delle scosse d’assestamento. Vivere la fiction di un reale paesaggio apocalittico, voglia di esibirsi, interesse a ricostruire? Difficile stabilire che cosa o chi ha condotto a L’Aquila le Ladies, inette per vocazione.
La città fantasma, abbrutita, militarizzata e sconvolta non risorgerà tanto presto dalle proprie macerie…
Ora non resta che vivere storie d’ordinario disagio, negazioni di diritti acquisiti, irriverenza verso la dignità dei portatori di Handicap e completa inosservanza di qualsiasi normativa che tuteli i meno fortunati.
Mario continuerà ad arrivare in autobus in quello che resta dell’Autostazione con il proprio cane guida, tracciando giravolte sul terreno sconnesso, disorientato dalle conseguenze del terremoto, cercando la tenda “48”, quella del Comune di L’Aquila, dove dovrebbe svolgere il proprio lavoro con gli strumenti che gli permettano di effettuarlo!
I Sismi della psiche riachutizzano il razzismo sociale e le storie già viste si ripetono con allucinante puntualità, lasciando inesplicabili perchè alle loro spalle e comprensibili spiegazioni alla luce di un sole sbigottito.
Dimenticavo,… un benvenuto di cuore alle First ladies!”.

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