“Il Cospa Abruzzo veggente?”


Ofena – Scrive Dino Rossi del Cospa Abruzzo: “Adesso non sono ne veggenti e ne associazioni, ma è la corte di giustizia che con sentenza n°37 2015 ha sentenziato quello che il Cospa Abruzzo sosteneva da tempo.
Abbiamo semplicemente letto le sentenze, prima quella del TAR del e Lazio e successivamente quella del Consiglio di Stato in merito ai dirigenti fasulli delle Agenzie delle Entrate e da circa sei mesi abbiamo scritto ed emanato comunicati stampa sui dirigenti e sulle possibili cartelle inesigibili. Pochissime sono state le agenzie giornalistiche e testate che ci hanno dato fiducia.
Cosa che avrebbe dovuto fare qualche altro al posto nostro e riflettere attentamente, doveva farlo l’agenzia delle entrate che invece di verificare nel proprio seno la validità dei propri funzionari, ha preferito opporsi alla decisione del TAR Lazio e ha continuato per tutto questo tempo a notificare ed iscrivere a ruolo le cartelle, oggi da ritenersi fasulle come chi le ha firmate.
La stessa cosa fa Equitalia, l’altra faccia della medaglia, visto che è partecipata del 51% dalla stessa agenzia delle entrate, proprio da dove partono le cartelle notificate da falsi dirigenti assunti fiffti fiffiti o aumma aumma, la quale seguita ad emettere atti di decreti ingiuntivi, iscrizioni ipotecarie e vendita degli immobili all’asta. Tutto questo innescato da una documentazione firmata da finti dirigenti. Se fosse capitato ad una azienda privata di sicuro sarebbero scattate le manette!
Noi vorremmo sapere, anzi il popolo italiano vorrebbe sapere, visto che equitalia colpisce la metà della popolazione: chi è stato o chi sono stati questi cervellotici buontemponi che hanno pensato di bene di smantellare l’intendenza di finanza e costruire questo carrozzone ? Per fortuna ancora esiste la giustizia, ma bisogna arrivare sempre all’ultimo grado di giudizio e ciò costa soldi!! Ci rendiamo conto del gigantesco danno all’erario in considerazione di tutte le cartelle notificate dai dubbi dirigenti, le quali tante diventeranno inesigibili, ma ci sono danni ancor più gravi, come gli stipendi percepiti pagati profumatamente. Sul danno anche la beffa!
Pensate ai 1200 stipendi pagati indebitamente ai dirigenti fasulli e alle pensioni d’oro rimunerate a questi fantomatici personaggi messi in pensione. È ora che intervenga la corte dei conti a muso duro, nei confronti di chi ha sbagliato e di chi pur consapevole ha seguitato nonostante ci fossero state le prime sentenze a definire l’illegittimità dei dirigente dell’agenzia delle entrate. Questo si che sarebbe una vera giustizia!! Non rimane altro a questi signori, di iniziare a presentare le lettere di licenziamento, ma prima farebbero bene ad autonotificarsi le proprie cartelle di quella parte in più degli stipendi e delle pensioni che percepiscono indebitamente con il calco degli interessi e spese che hanno fino ad oggi notificato ai contribuenti, così finalmente proveranno anche loro cosa significa ricevere una cartella esattoriale.


20 Marzo 2015

Categoria : Cronaca
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