“L’uomo carbone” di Michele Di Mauro


L’Aquila – (di Goffredo Palmerini) – Domani mattina, con inizio alle ore 9, all’Auditorium del Parco, il Teatro Sociale di Pescara porta in scena “L’Uomo – Carbone”, un dramma di Michele Di Mauro. L’iniziativa, promossa dalla prof. Luciana De Paolis e prontamente accolta dalla dirigente Serenella Ottaviano, è destinata agli studenti degli Istituti Superiodi di Studi “Leonardo da Vinci” e “Ottavio Colecchi” dell’Aquila. Gli studenti potranno così conoscere un pezzo di storia dell’emigrazione italiana in Belgio, attraverso il drammatico racconto della vita nelle miniere di carbone, fino a quel tragico 8 agosto del 1956, quando a Marcinelle, nella miniera di Bois du Cazier, esplose la tragedia che fece 262 vittime, 132 erano italiani, tra i quali 60 abruzzesi.

Pagina luttuosa della nostra emigrazione, purtroppo non la sola – quest’anno ricorre il 50° anniversario della tragedia di Mattmark, in Svizzera -, che richiama la responsabilità di far conoscere la diaspora italiana per il lavoro nei cinque continenti. Ora all’estero sono 80 milioni gli oriundi italiani delle varie generazioni. Un’altra Italia, più grande di quella dentro i confini, che tra sofferenze, pregiudizi ed enormi sacrifici ha saputo farsi apprezzare, conquistando rispetto e prestigio in ogni angolo del mondo dove il talento e la creatività dei nostri emigrati si sono affermati in ogni campo. E’ necessario, quindi, che il rilevante fenomeno migratorio italiano, con i suoi risvolti sociali, economici e politici, entri finalmente nella nostra Storia, a cominciare dalle scuole e dalle università.

Ecco, dunque, l’importanza di questa iniziativa, germinata l’anno scorso a Torricella Peligna durante il Festival “Il dio di mio padre” dedicato a John Fante, dove nel focus riservato all’emigrazione venne presentato il romanzo “L’Uomo – Carbone” (SensoInverso Edizioni, 2013) di Michele Di Mauro, che lo stesso autore ha trasposto in pièce teatrale. In quell’occasione, presente la prof. Luciana De Paolis, nacque con lo scrittore l’idea di proporre l’opera agli studenti aquilani, ora diventata realtà grazie anche alla collaborazione dei docenti Ventura Cinque, Sara Ricci, Marcella Gigante e Nadia Drago che sul tema delle migrazioni hanno svolto con gli studenti una puntuale riflessione.

Nel secondo dopoguerra fu stipulato, tra Italia e Belgio, il 20 giugno 1946, fu firmato un accordo che prevedeva l’invio di 50mila lavoratori in cambio di carbone. Il Belgio concedeva quindi la possibilità di occupazione nelle sue miniere di carbone, riconoscendo all’Italia per ogni lavoratore la fornitura di un certo quantitativo di carbone. Questo romanzo di Michele di Mauro, e l’opera teatrale che vi è tratta, ci proietta sotto terra insieme ai minatori che hanno versato sudore e sangue per inseguire i loro sogni, scoprendosi poi come topi in gabbia, in condizioni di lavoro disumane e senza vie di scampo. La tragedia di Marcinelle rivelò al mondo le condizioni capestro di quel patto e le drammatiche condizioni di lavoro dei minatori.

“L’Uomo-Carbone”, sia il romanzo che il dramma teatrale, racconta con grande efficacia la miniera, attraverso la narrazione di Antonio e Sandro, due fratelli originari di un piccolo paese d’Abruzzo. Dopo un tragico incidente in miniera, in cui il padre perde la vita, i due fratelli acquisiscono come risarcimento il diritto di andare a lavorare in Belgio. Mentre Antonio, il maggiore, è entusiasta di questa opportunità, Sandro – diverso dal fratello per carattere e inclinazioni, sognatore ed amante dei libri – vive invece tale situazione con rabbia, considerandola uno squallido baratto, persone contro carbone. Una volta in Belgio, nella miniera dove sono destinati, conoscono molti connazionali, discutono di sogni ed aspettative, ma si scontrano con la cruda realtà delle condizioni di lavoro, con le vessatorie clausole del contratto, con la diffidenza dei cittadini belgi. La lettura del libro e lo spettacolo riveleranno l’altro di questa storia.

Michele Di Mauro, autore del volume e del dramma teatrale, è nato nel 1973 a Lesina, in provincia di Foggia. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Chieti. Cardiologo e cardiochirurgo, con un forte impegno sui temi sociali, dagli anni ’90 si è dedicato al teatro, come autore ed attore. Nel 2006 ha fondato, in collaborazione con Federica Vicino, il Teatro Sociale di Pescara, che produce pièces teatrali inedite a carattere storico, sociale e civile.


20 Marzo 2015

Categoria : Cultura
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