Appello, pg chiede di assolvere D’Alfonso
L’Aquila – Processo detto Housework, vicenda di appalti sospetti risalente a prima del 2008 a Pescara: D’Alfonso sia assolto. Sia invece condannato Guido Dezio. E’ la richiesta della procura generale nel processo in appello, oggi a L’Aquila. La sentenza si avrà nei prossimi giorni, o sabato 28 o il lunedì successivo. La requisitoria è stata pronunciata da Ettore Picardi, che ha chiesto alla corte parziale riforma del verdetto di primo grado, nel quale D’Alfonso, oggi presidente della regione e all’epoca dei fatti sindaco di Pescara, era ugualmente stato assolto. La riforma riguarda, infatti, Dezio, al quale vanno comminati – per il pg – due anni e sei mesi di reclusione.
L’inchiesta della procura di Pescara, nel 2008, riguardava appalti del comune. Il nome Housework (che significa lavori in casa) si riferiva ad una delle accuse – poi cadute – all’allora sindaco D’Alfonso: lavori ritenuti non leciti nella sua casa di famiglia a Manoppello. Ma prima di cadere, le accuse portarono agli arresti Luciano D’Alfonso e il suo ex collaboratore Dezio. Un terremoto politico senza precedenti per il sindaco e per il suo partito, il PD, ma poi l’assoluzione in tribunale a Pescara. E oggi la richiesta di assoluzione in appello. La strana giustizia italiana scrisse uno dei capitoli più rumorosi. Oggi Luciano D’Alfonso è l’uomo più potente in Abruzzo.
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