La neve, questa sconosciuta
L’Aquila – La speranza è nei pochi fiocchi di neve che sono caduti dal pomeriggio sulle cime più alte dell’Appennino abruzzese. La speranza è anche che le previsioni meteo siano azzeccate: dicono che dovrebbe fare freddo e ciò consentirebbe l’uso degli impianti di innevamento artificiale. Infatti, la neve naturale non c’è: sconosciuta ai gestori degli impianti sciistici. Stasera ha dovuto arrendersi anche l’unica stazione bianca in funzione, Ovindoli. Se non nevica non si può sciare. Punto e basta. In tutte le altre stazioni bianche dell’Abruzzo montuoso e appenninico, battenti chiusi. Gente per capodanno ce n’è stata, mica no: ma per godersi un po’ di ambiente di montagna, per passeggiare imbacuccata (così le signore possono sfoggiare, ma anche i signori…) e per affollare qualche localetto. Niente sci, niente impianti, neppure quelli nuovi di zecca di Prati di Tivo, inaugurati con tanta speranza nei giorni scorsi. L’Abruzzo bianco resta a riposo, per ora.
Bisogna andare molto indietro nel tempo, dicono gestori e maestri di sci, per ricordare un ponte natalizio così poco bianco e avaro di sciate. I numeri dicono che di solito oltre i 1.000 metri a metà dicembre la neve è scesa, o che fa freddo e si può sparare con i cannoni, che ormai sono ovunque (meno che sul Gran Sasso aquilano, rimasto alla funivia di Mussolini). Ebbene, i numeri dovranno dire anche che a fine 2009 e inizio 2010 la stagione ancora non c’è. E giustamente, ora qualcuno comincia ad aver paura anche per il ponte della Befana. Non bastava il terremoto di aprile che ha mandato in fumo primavera ed estate. Ora ci si mette anche la neve, questa sconosciuta. Che tempi balordi. (G.Col.)
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