Punti nascita (2): “Ci pensi Beatrice…”


L’Aquila – SARCASTICA PROTESTA A SULMONA: RESTITUITA LA PRIMA PIETRA DEL NUOVO OSPEDALE – (Foto dicembre 2014, in tanti alla posa della prima pietra del nuovo ospedale, che finora è rimasta anche l’unica…) - La Regione, non sapendo come uscirne senza altri danni, spedisce a Beatrice Lorenzin la patata bollente dei punti nascita condannati…a morte a Penne, Ortona, Atri e Sulmona. L’annuncio lo ha dato il presidente D’Alfonso: rinvio dell’argomento in consiglio regionale incontro con la ministra della sanità, Lorenzin, dopo la fine del mese. Come dire: prendiamo tempo e tiriamo il fiato. Come in mille altre situazioni, Regione incapace di decidere, viene notato, e non solo dalle opposizioni, del resto anche loro in imbarazzo, talvolta, quando si tratta di tagliare strutture, dotazioni, servizi. Togliere alla gente. Eppure, D’Alfonso ci ha tenuto a sbandierare davanti alle telecamere tv che ci sono 450 milioni da spendere per migliorare la sanità.
Spariti dalla scena coloro che parlavano di risoluzioni e iniziative per i punti nascita. Potenti stop per tutti da chi comanda. PD in imbarazzo.
LA PRIMA E UNICA PIETRA – A Sulmona, oggi, manifestazione non rallentata dalla pioggia a difesa del punto nascita… morituro, condita con sarcasmo spiegabile. Infatti, dopo la prima pietra e le stucchevoli fanfare di alcuni mesi fa, dicembre 2014, non sono ancora cominciati i lavori per il nuovo ospedale di Sulmona, a servizio di 70.000 utenti dell’area peligna. La prima pietra è stata simbolicamente rispedita al mittente: la Regione. Difficile spiegare ragionevolmente ai cittadini come si possa pensare ad un nuovo ospedale (per ora, solo pensare…) e nel contempo a tagliare la struttura in cui si nasce. Spazio solo a strutture per cure e purtroppo anche decessi?
Presenti tra i civili e composti manifestanti anche alcune mamme fresche con i loro nati (a Sulmona). Un domani nessuno potrà dire “sono nato a Sulmona”, nemmeno Ovidio, se tornassimo indietro nel tempo. Un po’ difficile da digerire. Specie per chi abita a Castel di Sangro o Ateleta, che per nascere non si sa dove dovrebbe andare, un domani. Suvvia, persino un politico potrebbe arrivare – sforzandosi – a capirlo. Le puerpere, signori, mica hanno auto blu da 200 orari a disposizione.


16 Marzo 2015

Categoria : Cronaca
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