PORTA BARETE, LA POLITICA AGISCA
L’Aquila – Scrivono i consiglieri comunali Raffaele Daniele (Udc), Giuliano Di Nicola (Idv), Carlo Benedetti, Stefano Palumbo, Tonino De Paolis, , Sergio Ianni, Alì Salem, Giorgio Spacca (Pd), Ermanno Giorgi (Centro Democratico), Adriano Durante (Cattolici Democratici), Guido Liris (Forza Italia), Vito Colonna (Prospettiva 2022), Alessandro Piccinini (Ncd), Enrico Perilli (Prc), Emanuele Imprudente (L’Aquila Città Aperta), Pierluigi Mancini (Api) Giuseppe Ludovici (Gruppo Misto), Giustino Masciocco (Sel) Angelo Mancini (L’Aquila Oggi), Gamal Bouchaib: “Circa un anno fa il Consiglio Comunale ha votato un ordine del giorno attraverso il quale sottolineava l’importanza della riapertura di Porta Barete, ritenendola un primo passo strategico per la riqualificazione delle mura cittadine.
Purtroppo, ad oggi, dopo un rimpallo di responsabilità , ancora nulla è stato fatto per restituire alla città uno dei suoi monumenti più significativi e ricchi di storia. Riteniamo che la politica non possa rimanere a guardare e debba prendere una posizione netta. Noi, consiglieri di maggioranza e di opposizione, ci schieriamo uniti, con forza e risolutezza, per la sua riapertura. Riteniamo, infatti, che la buona politica non sia né di destra né di sinistra. Se la Soprintendenza non prenderà una chiara e tempestiva decisione toccherà alla politica farlo. Chiediamo uno sforzo comune per non mancare a questo appuntamento con la storia e di non avere paura di schierarsi a favore del bello e di un monumento così caro agli aquilani”.
(Ndr) – E’ difficile e raro che accada, ma talvolta la politica comunale si dimostra capace di colpi d’ala, come la presa di posizione che avete letto su Porta Barete. Pensando a cose grandi, quando le isole Falkland furono “toccate” dall’Argentina, l’Inghilterra senza perdere un’ora spedì la sua possente flotta a difenderle. Il Parlamento fu d’accordo, incluse quasi tutte le opposizioni. Le Falkland restarono (e sono) britanniche, ideale sito per l’allevamento di pecore di lusso per le famose stoffe di Oltre Manica. Mutatis mutandis, e scesi alla nostra realtà , non parliamo di pecore, ma di un monumento che potrebbe rendere la città molto più bella, là dove – terremoto o non terremoto – è sempre stata francamente orribile. Parliamo di storia, cultura, monumenti. Appunto, di solito ne parliamo solo. Stavolta la politica ha detto cose serie e giuste. Evviva.
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