Sta arrivando il flagello processionaria

L’Aquila – La processionaria, secondo quanto segnalano molti lettori, è ricomparsa nelle pinete aquilane. E’ stata segnalata la sua presenza nella pineta sul colle di San Giuliano e nelle pinete che sorgono alle spalle di Pizzoli. Probabilmente, il parassita sarà presente anche altrove, il che suggerisce di intervenire subito, benché, come sempre, non si sappia chi deve farlo e soprattutto come e con quali risorse.
Dovrebbe trattarsi della specie Thaumetopoea pityocampa (processionaria del pino) ma è possibile che sia presente anche la Thaumetopoea processionea (processionaria della quercia). La processionaria del pino deve il suo nome alla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”. E’ uno degli insetti più distruttivi per le foreste, dunque c’è da temere che le pinete aquilane siano in pericolo. Come se non fossero bastati gli incendi che hanno colpito sia San Giuliano che Pizzoli, a partire dal 2007.
La processionaria è attiva durante i periodi freddi dell’anno, dal momento che trascorre i caldi mesi estivi come bozzolo seppelito sotto terra. Le farfalle – dette falene – cercano le piante adatte per deporre le uova, fissate ad un ago dell’albero ospitante. L’ammasso può contenere fino a 300 uova, dalle quali dopo almeno 4 settimane nascono le tipiche larve, simili a vermicelli pelosi, che voracemente, spogliato completamente un ramo, si muovono in fila alla ricerca di nuovo nutrimento. I bruchi vivono in gruppo. Verso ottobre formano un nido sericeo (una sorta di pallottola grande diversi centimetri, che pare fatta di fili di tele di ragno) dove affrontano l’inverno. L’attività riprende in primavera e le processionarie, in genere verso la fine di maggio, si dirigono in un luogo adatto per tessere il bozzolo. Ci siamo quindi e il processo primaverile sta per cominciare.
Il patrimonio arboreo va protetto e disinfestato. Come?