Il papa, il panino e la pizza

In una delle sue impagabili “uscite” che lo rendono umanamente unico, papa Francesco ha detto in tv che gli piacerebbe molto – ma non può farlo – andarsi a mangiare una pizza in mezzo alla gente. Una spontaneità che gli vale l’affetto di milioni di persone, fedeli, non fedeli o addirittura atee o laiche maniacali.
L’uscita di Francesco (in fondo, qualcuno potrebbe anche accontentarlo con tutte le prudenze del mondo) ci ha ricordato l’altro indimenticabile papa, Giovanni Paolo II. Durante una sua visita di tanti anni fa in un’industria della Val di Sangro, il pontefice volle mangiarsi un panino al prosciutto (nemmeno della migliore qualità) insieme con gli operai, in una saletta appartata. C’eravamo da cronisti dell’Agenzia Italia, e avemmo la fortuna di partecipare allo spuntino. Minuti non dimenticabili.
Il papa mangiò tranquillo il suo panino, bevve un’ombra di vino, chiacchierò, sorrise e tornò sul suo papelicottero bianco diretto verso il Molise.
Nessuno si aspettava di poterci essere, in quella frugale colazione pontificia. Anzi, nessuno si aspettava neppure un papa con un panino in mano, anche se tutto, evidentemente, era ampiamente preparato. E se quel papa di panini ne aveva già addentati al santuario della Jenca. Ma da solo.
Il papa, il panino e ora la pizza.
Sarebbe emozionante per chiunque presenziare alla consumazione della “marinara” papale, se potesse avvenire. Ma, purtroppo per l’argentino più importante del mondo, dubitiamo che gli sia concessa una scappatella in pizzeria. Il mondo, com’è, non lo permette. Ma che razza di mondo è questo? Qualcuno lassù – come dice Francesco – potrà averne misericordia? Lui dice di sì: “Dio perdona tutto a tutti”. Pure ai cretini che pullulano nel mondo? Se è così, deve essere davvero molto buono. Infatti, dei miliardi di miliardi di deficienti che abitano (forse) nei mondi dell’Universo, i più squallidi sono sulla Terra. Ne siamo certi.