Torna l’acqua, ma non per tutti
Pescara – L’IMMAGINE DELL’ABRUZZO E’ DISTRUTTA: TERRITORIO FINO, DISASTRI E DISSESTI OVUNQUE E SENZA LIMITI – I lavori dell’ACA hanno portato ad un risultato utile: dalla condotta del Tavo ora arriva l’acqua per 10.000 utenti che ne erano privi da giorni. Bisognerà ancora darsi da fare (anche con ingenti spese) per rimettere a posto un’altra parte della conduttura, usando tra l’altro un by pass lungo 400 metri. Le frane non perdonano e bisogna cercare altri percorsi per le tubature, altrimenti si rischiano altri problemi.
Fare il conto è impossibile per l’estrema confusione e contraddizione dei dati: nessun ente o istituzione si è preoccupata di tirare le somme e informare gli abruzzesi. Magari forse in ogni territorio le prefetture ne sanno qualcosa, ma non comunicano tra loro, e la Regione preferisce non dire nulla. Forse non saprebbe cosa dire. Come sempre, manca un coordinamento, una mente unica: ognuno opera nel suo ambito. Di certo c’è che ancora oggi migliaia di persone nel Teramano, nel Pescarese e nel Chietino non hanno l’acqua e non hanno la corrente. Tutto per il maltempo del 4 marzo: francamente è troppo.
Deve pensarla così anche il deputato Tancredi, che ha presentato una interrogazione sui disservizi Enel. Da questo documento, si deduce che quasi 150.000 abruzzesi sono rimasti al buio e al freddo. Si era sempre parlato di un numero molto inferiore. O Tancredi ne sa di più, o mentivano coloro che davano numeri durante il maltempo.
Comunque l’Abruzzo ne esce a pezzi come non mai: una regione finta, un plastico per trenini e presepi, un disastro senza limiti e senza misure.
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