Difficile parlare di “buona scuola”… I Musp compiono sei anni, portati male
L’Aquila – (ore 14,15) – (Foto: compleanno per i Musp-scuole: compiono sei anni…) - Il governo sta per riunirsi (nel pomeriggio) per varare quella che viene definita una riforma radicale per la “buona scuola”, ma è difficile in talune situazioni usare questa frase. Lo è ovunque, dicono sindacati, insegnanti e studenti, lo è di più a L’Aquila dove a sei anni da sisma, l’80% delle scuole è operante negli edifici provvisori detti Musp. E la parola “provvisori” suscita più di qualche ironia e sarcasmo. Non mancano certo le parole agli studenti, che questa mattina hanno sfilato in un corteo (non oceanico, ma significativo) da Colle Sapone fino all’Emiciclo della villa comunale. “Neppure la Gelmini – ha detto un ragazzo in tv – era riuscita a mettere in piedi un modello di riforma del genere”.
Gli studenti, che chiederanno l’appoggio dei professori nei prossimi giorni, evidenziano, fra tutti, il problema dell’esagerato costo dei libri: 400 euro l’anno in media. La scuola non ì buona, e non lo sarà , se le cose non cambieranno, ma soprattutto a L’Aquila, dove la scuola oltre che “non buona, non c’è proprio se non nei precari Musp ormai vetusti, freddi d’inverno, caldi d’estate”. Tanto freddi che occorre mandare al massimo i caloriferi, e non è certo un risparmio.
Le mancate visite di Renzi (almeno quattro) hanno stimolato ironie e battute. Invece di andare a visitare ottime scuole nel Trentino – ha detto qualcuno – avrebbe potuto venire a L’Aquila e trattenersi in qualche Musp”.
Manifestazione anche a Pescara, partita dal Ponte del mare.
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