“Equitalia torna all’attacco…”


Ofena – IMPORTI DEL DOVUTO RIFIUTATI E ORA ANCHE UN’IPOTESI DI ANATOCISMO – Scrive Dino Rossi – Cospa allevatori: “Cose da non credere, Equitalia torna all’attacco nei confronti dell’azienda agricola Dino Rossi di Ofena, con un preavviso di iscrizione ipotecaria sugli immobili, solo che Equitalia ancora una volta cambia gli importi del debito, da 46.000,00 euro sono passati a circa 80.000,00 euro, riportando più del 80% nell’atto le stesse cartelle già azionate per il pignoramento verso terzi effettuato nei primi di luglio del 2014.
In sostanza, senza attendere l’esito del giudizio, (il Giudice dott.ssa Giuliani aveva sospeso l’esecuzione,) Equitalia torna all’attacco utilizzando quelle stesse cartelle di pagamento nonostante la prossima udienza fissata per giugno 2015. Il paradosso è anche, che nonostante un pallottoliere gigante regalato dall’azienda agricola Dino Rossi, la direttrice di Equitalia L’Aquila, dott.ssa. Di Francesco, ancora non riesce a fare i conti dell’ammontare del debito e seguita a emettere provvedimenti sparando cifre a casaccio.
Nell’incontro tenutosi l’undici dicembre scorso, dove era presente la Digos della Questura dell’Aquila e l’avv. Davide Tagliente, la dott.ssa Di Francesco aveva sulla scrivania un piano di ammortamento, ma quando il titolare dell’azienda agricola ne fece richiesta, la direttrice si rifiutò di darne copia dicendo che era un documento interno. Caso proprio strano!! Che contenesse quel piano di ammortamento della esposizione debitoria dell’azienda agricola Rossi, ancora oggi non si sa nulla, ma si continua ad emettere provvedimenti esecutivi al fine di costringere l’azienda a firmare il rateizzo, senza che si conosca l’importo dell’obbligazione tributaria.
Questo rende veramente inaccettabile il comportamento dell’agente della riscossione, che si surroga alla magistratura, agendo ad libitum. Invero le Sentenze del Tar del Lazio n. 6884/2011 e n. 7636/2011 affermano che su un organico di 1200 Dirigenti dell’amministrazione finanziaria, ivi compresa Equitalia. Circa 800 dirigenti non abbiano titolo a ricoprire quel posto o quell’incarico e quindi a sottoscrivere la Iscrizione a Ruolo del debito tributario imputato allo scrivente, in quanto privi dei requisiti e dei poteri idonei a rendere Esecutiva la suddetta richiesta di pagamento, tramite visto di esecutorietà dei ruoli, visto che deve essere apposto da un vero Dirigente del Ministero delle Finanze, ossia da colui che e’ stato assunto nei Ruoli Dirigenziali della Carriera /Categoria Dirigenziale come individuata all’art. 2095 del codice civile, ruolo conseguito attraverso un pubblico concorso, indetto ai sensi dell’art. 97 della Costituzione”.
Nel contempo, lo studio Tagliente di Pescara che segue l’azienda agricola di Dino Rossi, ha rilevato che il D.P.R 602/73 con il quale Equtalia riscuote i tributi, risulterebbe anatocistico. In parole povere, lo Stato ha concesso ad Equitalia di praticare l’anatocismo, quando poi di fatto il Parlamento lo vieta con la Legge di stabilità del 2014.
Si spera in un intervento della Magistratura al finalizzato a porre fine a questa situazione di illegittimità e di ridurre l’istigazione al suicidio e di ostacolare il continua vessazione nei confronti dei contribuenti con interessi e spese da capogiro. Intanto, l’azienda agricola Dino Rossi provvederà ancora una volta ad opporsi nelle sedi giudiziarie sborsando soldi, per colpa di chi a monte legifera senza conoscere gli aspetti precedenti e forse anche per colpa di funzionari di Equitalia, che come da sentenza ricoprirebbero cariche illegittimamente.

Per tanto si chiede un intervento della magistratura al fine di fare chiarezza sulla vicenda, con la speranza che anche queste notizie di ordine vessatorie o eventuali reti che sicuramente verranno configurati dalla A.G, visto che gli italiani continuano a togliersi la vita per una macchina di riscossione, la quale sembra manifestarsi totalmente illegittima.

Ofena, 05/03/15

Il cospa Abruzzo Dino Rossi


09 Marzo 2015

Categoria : Cronaca
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