Pedaggi, a mezzanotte scattano gli aumenti
L’Aquila – Come anticipato dal nostro sito ieri, a mezzanotte scatteranno gli aumenti medi del 4,78% sui pedaggi autostradali abruzzesi. Lungo la A-14 adriatica rincari più contenuti medi del 2,4%. La decisione dei gestori autostradali, in tutta Italia, è formalmente legittima e autorizzata dal governo. Nessuno potrà eccepire nulla. Inghiottire e tacere, molto democraticamente. Da queste parti le regole più ferre sono quelle che riguardano gli interessi dei più forti. I guai cominciano quando gli utenti provano a ragionare. Prima di tutto, il cattivo gusto di spremere agli automobilisti il rincaro sapendo che a capodanno chi può parte. Via con una tariffa, e indietro con un’altra: la trappola perfetta per spillare quanti più quattrini sia possibile, visto che chi è partito, deve per forza tornare a casa. E pagare. Cattivo gusto anche per la data: se l’aumento fosse scattato dopo le feste, sarebbe stato più corretto. Pessimo gusto nel tacere gli aumenti fino all’ultimo momento: notizia il giorno prima. E notizie con il contagocce. Tanto per fare un esempio, la Società strada dei Parchi (abruzzese) che gestisce A-24 e A-25 (Roma-Abruzzo) non ha comunicato neppure una parola. Appena qualche riga affidata a qualche agenzia di stampa, poche ore prima dell’aumento. Pessimo gusto: una lettera agli abruzzesi sui giornali di carta ed elettronici, nelle tv e nelle radio, sarebbe stata un segnale di garbo e gentilezza. Ma come si può trovare garbo e gentilezza in un gestore di autostrade? Si può però trovare qualche legge che obblighi i gestori tracotanti a dare ampia, tempestiva e corretta spiegazione di ciò che fanno e del perchè lo fanno. Comunque teniamoci il regalo di Natale (pensate: il rincaro più pesante riguarda il trionco L’Aquila-Teramo, quello più bazzicato – per forza e non per scelta – dai pendolari terremotati!) e per fortuna i pendolari sfollati ancora per due settimane viaggeranno gratis. Neppure su questo ci sono molte notizie e comunicati ufficiali, comunque dovrebbe essere così. Il consiglio è sempre lo stesso: non percorrete le autostrade quando potete evitarle. (Nell’immagine la rete autostradale italiana)
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