Maltempo (6): nessuno dica che non lo sapeva


L’Aquila – (Foto: bus ARPA bloccato dalla neve e abbandonato a porte aperte presso Ofena. Chi sa aveva le catene...) – La prima cosa da dire è che se un milione e 100.000 abruzzesi (più gli ospiti e i passanti) ha continuato ieri a vedere la tv, a cucinare, scaldarsi e accendere la luce, è già tanto rispetto ai 100.000 che la corrente ancora oggi, in gran parte, non ce l’hanno. Così diceva l’Enel ieri. O forse sono molti di più, chi lo può dire, visto che Enel oggi tace. Comunque tanti, un numero enorme.
Tant’è vero che se ne sono accorti anche dei politici, che a scoppio ritardato protestano e se la prendono con l’ente elettrico.
Il maltempo ha picchiato duro e abbiamo assaggiato – sia pure di striscio – cosa vuol dire un ciclone, o un uragano caraibico se preferite. Con la differenza che altrove le previsioni del tempo sono precise e tempestive (spesso tuttavia non infallibili, che volete farci…), vengono ascoltate e diffuse, gridate nelle orecchie della gente. Alla quale viene detto semplicemente: vedete di non rompere e complicare la situazione e statevene a casa. Le scuole vengono chiuse, e spesso anche uffici e fabbriche.
Qui tutto va all’acqua di rose, tra esibizionismi e dimostrazioni di muscolarità, e tutto appare, alla fine, precario e pericoloso. Autostrade a singhiozzo, black out, organismi che monitorano (ma dopo che il peggio è passato), autorità che tendono all’autoesaltazione più che alla contrizione. Siamo arruffoni, parolai, ritardatari, assenti se c’è il week end.
Ma gente che lavora per tutti, e in silenzio, c’è, e solo a loro dobbiamo se la corrente non è mancata a tutti e se alla fine la buriana è scivolata via.
Ora comincia la giaculatoria dei danni e delle richieste di soldi al Governo. Che quando arriveranno, saranno erogati con un paio di anni di ritardo. E con vanagloria dei politici di turno.
Una cosa, e una sola, tutti dobbiamo ribadire: nessuno dica che non sapeva, perché il ciclone e la neve erano previsti e straprevisti. Dunque chi ha lavorato bene, ha fatto il suo dovere, e chi si sveglia di soprassalto a tempesta passata per berciare e dire banalità, farebbe bene a tacere. E a mettere in piedi un vero programma preventivo contro le furie meteorologiche, che saranno sempre più frequenti e micidiali. Lo hanno capito almeno questo?


06 Marzo 2015

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.