Piano Gran Sasso? Aspetta dal 1999…


Il Piano di sviluppo del Gran Sasso c’è, state tranquilli. Tutto è scritto, tutto è previsto. Ma la vostra e la nostra tranquillità hanno vita breve, anzi effimera. Pochi secondi. Quelli impiegati per leggere la nota del capo del Parco Gran Sasso, Diaconale, in cui si spiega: il Piano esiste dal 1999, ma ancora non parte. Problemi burocratici, ma soprattutto politici, ricorsi, intoppi, carte a pacchi e chi sa quanto altro per tenerlo nel cassetto a tempo indeterminato. Ora, forse, ci siamo… sarà approvato presto. Esisterà dopo essere rimasto virtuale per la bellezza di 16 anni.
Pare una frottola, invece è verità. Pare una barzelletta, invece è Italia, è Abruzzo. E’ la nostra maniera di morire. E di far morire la montagna aquilana, il turismo, lo sviluppo, le speranze. Noi moriamo di anni lasciati trascorrere, di attese, ritardi non misurabili in termini razionali. Di silenzi che sono suicidi deliberati e voluti. Qualcosa tra il tragico e il ridicolo.
Per 16 anni il Piano ha aspettato, chi, cosa non lo potrebbe dire nessuno. Infatti nessuna spiegazione avrebbe senso e verosimiglianza. E mentre si aspettava, i debiti divenivano montagne, i baratri deficitari abissi, l’immagine turistica dell’Abruzzo affondava nel ridicolo e nella vergogna. Ma nulla, per 16 anni, è valso ad accelerare, a decidere, a smuovere le acque. Anche questa è la nostra storia, che altri racconteranno arrossendo (speriamo) a quelli che verranno. Se ce ne saranno ancora, visto che in tanti scelgono semplicemente di tagliare la corda e andarsene. Provate a dar loro torto…



03 Marzo 2015

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.