Lo Stabile? Non è tra i teatri nazionali…
L’Aquila – (Foto: immagine dei tempi d’oro con Operetta del TSA) – Il TSA, una volta teatro stabile dell’Aquila e oggi teatro stabile abruzzese, non è tra i sette teatri nazionali. E neppure tra i tre organismi di rilevante interesse culturale. Chi sa come lo vorrà definire, in un prossimo futuro, il Mibact che ha dato le etichette agli enti teatrali nei giorni scorsi. Le domande presentate, tra le quali avrebbe dovuto esserci quella del TSA, erano dieci. Sette sono state accolte: Teatro di Roma, teatro di Napoli, fondazione teatro Emilia Romagna, il piccolo di Milano, lo stabile di Torino, il teatro della Toscana, il teatro veneto Goldoni. Di interesse culturale sono il teatro di Palermo, lo stabile di Catania, lo stabile di Genova.
Il TSA cos’è? Vedremo, forse un qualche riconoscimento arriverà . Difficile capirlo, visto il silenzio tombale dell’ente, e preso atto del mutismo congenito di enti, istituzioni e autorità (diciamo) culturali operanti ed esistenti in Abruzzo. Magari un commento sarebbe stato ovvio aspettarselo dall’assessorato alla cultura della Regione, ma non c’è stato. Forse non ne sanno nulla, forse a loro non importa nulla di quanto decide il ministero.
Agli abruzzesi importerebbe un po’ di più, soprattutto agli aquilani, visto che lo stabile ha un glorioso passato. Quando era aquilano toccò livelli eccelsi, ricordati anche di recente in occasione della morte di Luca Ronconi. Illustri e fuggitivi immancabilmente direttori di alto lignaggio, tipo Proietti e Gassman. Ultimo a farsi da parte l’attore Alessandro Preziosi. Una perdita, ma sicuramente non decisa dall’artista… In Abruzzo la cultura langue, e forse a Roma qualcuno se n’è accorto. Sono lontanissimi i tempi d’oro, i grandi spettacoli targati TSA portati al Piccolo di Milano e al Festival dei Due Mondi di Spoleto, le serate memorabili, la critica internazionale, grandi attori e grandi registi, e pubblico plaudente in tutta Italia.
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