CIRSU su piano risanamento aziendale
Teramo – (Foto: Grasciano su Internet) – Riceviamo: “Il Consiglio di Amministrazione di Cirsu SpA, nel corso della conferenza tenutasi questa mattina presso l’Hotel Abruzzi di Teramo, ha aggiornato la stampa sull’attuazione del piano di risanamento aziendale che ha rilanciato, oltre le attese, la Società e il polo pubblico di Grasciano nel sistema regionale di gestione integrata dei rifiuti.
L’attuazione del piano ha in primo luogo comportato la risoluzione delle gravi problematiche ambientali ereditate dalla passata gestione Sogesa SpA e derivanti dalla situazione di abbandono e incuria in cui versava l’impianto; oggi tutti possono constatare che le attività di trattamento e smaltimento sono riprese e avvengono nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari.
L’attuale consiglio di amministrazione di Cirsu SpA ha conseguito, grazie anche al lavoro svolto dal nuovo gestore CSA scarl, risultati non scontati e prevedibili senza fare ricorso ad alcuna risorsa pubblica e senza disperdere, anzi rivalorizzando, il patrimonio sociale.
Proprio grazie alla riattivazione degli impianti, e quindi ancora una volta senza impegno di risorse pubbliche, Cirsu SpA ha altresì soddisfatto, come da programma, tutti i propri debiti che avevano scadenza nel 2014 e dispone già dell’intero budget per soddisfare i debiti aventi scadenza nel 2015; per la Società , lavorare fin da ora sul budget 2016 costituisce un elemento importante che garantisce tranquillità per affrontare le difficili sfide a cui tutte le società pubbliche del settore sono chiamate.
I risultati dell’impegnativo lavoro emergono in maniera evidente dal Conto Economico 2014 che, approvato dall’Assemblea dei soci lo scorso 24 gennaio, ha registrato un importante utile di esercizio (circa € 8.500.000, determinato in prevalenza dal valore contabile della rivalutazione immobiliare connessa al rinnovo delle autorizzazioni ambientali e alla conseguente ripresa dell’attività produttiva), con un margine operativo lordo (circa € 215.000) in controtendenza rispetto al passato, tornando in positivo dopo 9 anni di gestione, nonostante la fase di start up e le innumerevoli difficoltà frapposte da soggetti terzi.
Il conseguimento dell’apprezzabile risultato economico e patrimoniale, oltre ad aver prodotto importanti effetti giuridici, primo fra i quali la rimozione della causa di scioglimento, produrrà effetti anche nella gestione contabile dei Comuni soci che, a decorrere dal 2015, sono tenuti ad accantonare anno per anno le eventuali perdite delle proprie partecipate che non siano immediatamente ripianate.
L’impegno della Società ha riguardato anche la ricostruzione delle gestioni passate e del negativo sistema Cirsu SpA – Sogesa SpA che ha messo in crisi la gestione pubblica dei rifiuti su scala provinciale e regionale e che ha avvantaggiato la gestione privata, divenuta nei fatti un monopolio in capo a Deco SpA e alle altre società ad essa riconducibili (monopolio che ha comportato un aggravio dei costi a carico dei cittadini). Tali ricostruzioni, oltre al già noto ricorso cautelare ante causam, che sarà seguito dal relativo giudizio di merito, ha prodotto, per la prima volta, anche un esposto alla Corte dei Conti e una denuncia querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo nei confronti dei passati amministratori che dal 2008 al 2010 si sono succeduti ai vertici di Cirsu SpA, Sogesa SpA, AIA SpA e Deco SpA.
Gli amministratori di Cirsu SpA hanno mostrato il senso del dovere ed il senso civico che dovrebbero essere propri di tutti gli amministratori pubblici nel denunciare, non a mezzo stampa ma nelle sedi competenti, con prove e documenti a supporto, i gravi fatti emersi in ordine alle passate gestioni, fatti che hanno prodotto un ingentissimo danno patrimoniale, subìto in ultima istanza dai cittadini. Si è trattato di una scelta sofferta, per le inevitabili ripercussioni e polemiche ai danni della Società , ma obbligata perché diretta a tutelare l’interesse pubblico.
In questo quadro, ritenendo che AIA SpA e Deco SpA abbiano arrecato a Cirsu SpA un danno patrimoniale non inferiore a dieci milioni di euro, l’attuale Consiglio di amministrazione, pur avendo a disposizione le necessarie risorse finanziarie, ha scelto di non corrispondere ad AIA SpA la somma da questa richiesta, pari ad € 2.250.000, fino a che non sia eventualmente condannata a farlo dall’autorità giudiziaria.
In ordine al complesso contenzioso giudiziario pendente con Deco SpA e AIA SpA, a solo fine informativo, il Consiglio di amministrazione ritiene di precisare che:
- Cirsu SpA ha presentato un accordo di ristrutturazione di debiti, omologato dal Tribunale di Teramo. Avverso il decreto di omologazione ha proposto reclamo alla Corte di appello Deco Spa: reclamo che è stato respinto dalla Corte. Deco Spa non ha ritenuto di interporre ricorso per cassazione;
- il Tribunale di Teramo, nonostante il mancato pagamento di AIA SpA, ha respinto l’istanza di fallimento da questa proposta. La Corte di appello, su reclamo proposto da AIA SpA, ha rinviato gli atti al Tribunale per un nuovo esame, anticipando peraltro che non potrà essere dichiarato il fallimento laddove Cirsu SpA sia considerata una società in house e/o laddove il Tribunale ritenga non manifestamente infondate le pretese vantate da Cirsu SpA nei confronti di AIA SpA. Resta l’indiscutibile fatto che una società è insolvente quando il mancato pagamento dipenda dalla mancanza di risorse finanziarie per soddisfare i creditori, e non può invece essere dichiarata fallita laddove abbia le risorse finanziarie per pagare ed il pagamento dipenda da una motivata scelta. Cirsu SpA ha le risorse ma non vuole pagare per le ragioni innanzi descritte;
- il Tribunale dell’Aquila, sia pure solo in fase cautelare, non ha autorizzato la scissione di Cirsu SpA in NuovaEra SpA, scissione prevista dal piano di risanamento; detta decisione, che è comunque provvisoria, non comporta alcun pregiudizio all’attuazione del piano, posto che Cirsu SpA ha reintegrato il proprio patrimonio netto, e – venuta conseguentemente meno la causa di scioglimento – può e continua ad operare in prima persona;
- in conseguenza dei noti provvedimenti del Consiglio di Stato, pronunciati su istanza di Deco SpA, e all’esito di una nuova procedura di gara, Cirsu SpA ha aggiudicato in via definitiva i lavori per il completamento dello scavo del primo invaso della nuova discarica e si accinge conseguentemente a consegnare i lavori. Anche sotto questo aspetto, pertanto, sono state superate le difficoltà frapposte da Deco SpA, che purtroppo hanno comportato l’affidamento dei lavori ad un costo superiore rispetto alla precedente gara. La Società sta ovviamente valutando quali iniziative intraprendere per ottenere ristoro del danno subìto.
Tutto ciò fa sì che oggi Cirsu SpA si collochi come un attore di primordine nel panorama regionale della gestione integrata dei rifiuti, e sia già riuscita a riassorbire al momento circa il 50% dei lavoratori ex Sogesa SpA, rispetto all’obiettivo finale del 70%. Detti risultati, di cui l’attuale Consiglio di amministrazione è giustamente orgoglioso, come lo sono i Comuni soci, non sono evidentemente a tutti graditi, poiché mettono in discussione una situazione di monopolio di fatto nel trattamento dei rifiuti nella Regione Abruzzo.
Sorprende, peraltro, che proprio alcune delle forze che dovrebbero per prime rivendicare l’eccezionale risultato ottenuto da un soggetto pubblico, senza alcun impegno di risorse, ma anzi con utili di esercizio, si distingua in superficiali e non informate critiche o insinuazioni, la cui inconsistenza finisce per arrecare offesa proprio a chi ne è l’autore.
La situazione, per poco che la si voglia approfondire, è in realtà molto chiara: un soggetto pubblico, con poche risorse, operando nella massima trasparenza e legalità , è riuscito a prezzo di duri sacrifici personali di tutti i soggetti coinvolti, a far ripartire una importante realtà per il territorio, che sta già garantendo, anche in maniera indiretta, concreti ed immediati risparmi ai cittadini e alle amministrazioni per lo smaltimento ed il trattamento dei rifiuti solidi urbani. Ciò, del tutto legittimamente, a spese di un soggetto privato che si è visto improvvisamente venir meno una importante fetta di mercato, e conseguentemente di guadagno, conquistata in passato e per quel che ci riguarda proprio attraverso la mala gestio degli impianti di Cirsu SpA.
Non sorprendono pertanto le incredibili attenzioni che si concentrano in questa fase intorno a Cirsu SpA ed ai suoi amministratori, né può sorprendere che le notevoli pressioni esercitate dal privato possano anche strumentalizzare alcuni attori sul territorio. Occorre avere la giusta lucidità per ricostruire le dinamiche – in realtà banali – che alimentano le attuali polemiche, per poter dare un giudizio sereno e obiettivo sull’ultimo anno della gestione di Cirsu SpA.
La Società ritiene che, in ragione dei risultati raggiunti, detto giudizio non possa che essere pienamente positivo; in particolare; il Consiglio di Amministrazione di Cirsu SpA non dubita che, al di là delle strumentalizzazioni e delle difese delle persone coinvolte nella vicenda, sia chiaramente distinguibile a chiunque la ragione dal torto.
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