La politica apre ai giovani… a chiacchiere
Pescara – (di Stefano Leone) – Quale è il motivo per il quale, il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, non ha scelto un giovane, o una giovane, serio e preparato per la nomina di “portavoce” del Presidente? Non ci sono? Ce ne sono e ce ne sono tanti. Giovani, competenti, preparati e seri. Sarebbe stato un segno inequivocabile che fra le parole e i fatti non c’è differenza. Il centro-sinistra, e il Pd in particolare, rivendica in ogni occasione l’attuazione di una politica nuova aperta ai giovani. Questo il bla bla bla, i fatti invece altra cosa. La nomina di Giovanni D’Amico a “portavoce” della presidenza del Consiglio regionale, smentisce clamorosamente annunci che, adornati da sproloqui con ghirlande e cotillon, nella realtà, poi, non vengono applicate. Giovanni D’Amico, ex Sindaco di Morino, ex Assessore regionale in quota Pd, è stato si il primo dei non eletti alle ultime amministrative di maggio 2014, ma pur sempre un “non eletto”. E, da fonti vicine alla nomina, si minimizza pure andando a trovare la risibile pezza a colore adducendo un risparmio poiché, la nomina di D’Amico, (cha partirà dal 1 marzo prossimo e per la durata di 1 anno), costerà solo 45mila euro lordi, di soldi pubblici naturalmente. Dunque, i partiti ancora una volta, caso mai ce ne fosse bisogno, confermano di essere strumenti per la collocazione di trombati ai quali comunque va data una mancetta. Fatta anche questa si tornerà a parlare di politica nuova, apertura ai giovani, di azioni che riavvicinino la gente alla politica. Diceva Ennio Flaiano: “Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l’errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un’altra verità altrettanto valida, e l’errore un altro errore”.
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