Intonaco e accette a scuola
Dal soffitto in un locale scolastico in provincia di Pescara cade intonaco (estensione, un metro quadrato) e ferisce dei ragazzi. Difficile supporre che l’intonaco si sia staccato all’improvviso, senza alcun segno premonitore. Facile supporre che nessuno se ne sia accorto o abbia dato peso a quanto, forse, si poteva vedere da tempo. Non risulta che l’intonaco, se è a posto, si stacchi di botto e cada in testa alla gente.
Molti anni fa in una scuola aquilana due studenti sedicenni fumavano una sigaretta vicino ad una finestra aperta dei bagni, quando dall’alto di uno schiodato e polveroso scaffale cadde – forse per un leggero terremoto o una ventata – un’accetta. Il taglio sfiorò la fronte di uno dei ragazzi lasciando un taglietto rettilineo e verticale, che subito sanguinò.
L’accetta era lassù chi sa da quanto e chi sa per dimenticanza di chi. Forse anni. Nessuno se n’era mai accorto.
Paralleli tra i due eventi? Ardui, certo, ma in ambedue i casi è dimostrato che oggi come moltissimi anni fa, nessuno controlla, verifica, riordina, sorveglia, insomma si preoccupa molto dell’incolumità dei ragazzi dentro una scuola. Palmare anche che, forse, la sanità fisica dei ragazzi è più affidata al caso, o al fato se vogliamo prestar fede ai nostri antichi padri spirituali ellenici, che ci vedevano lungo…
Se è così, e ci pare che lo sia, ancora una volta, dopo 2500 anni, imploriamo dagli dei bizzarri e distanti un minimo di attenzione e di buona disposizione verso di noi. Non servirà a molto, come accadeva per i greci. Anche perché il loro fato era più forte e al di sopra anche degli dei. Ma che altro possiamo fare?
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