Jihadisti sotto casa? Niente paura, ci sono gli F35
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Il problema dello jihadismo, coglie ovviamente l’Italia impreparata e sarebbe da meravigliarsi se così non fosse vedendo chi “guida” (?) il paese.
Ho sentito le parole di Renzi, già dirigente di un’azienda che si occupava della distribuzione di volantini e giornali, che auspicava una soluzione diplomatica, poi vedo che il ministro della difesa in Italia è un’insegnante di lettere e dopo scopro che è stato approntato un decreto legge in virtù del quale chi si dovesse arruolare con queste bande di assassini verrebbe severamente punito. Ma possiamo aggiungere anche la bellissima figura dell’altro giorno allorquando l’equipaggio di una motovedetta della guardia costiera mandata a 50 miglia dalla costa di Tripoli a salvare un gruppo di “aspiranti” naufraghi è stato minacciato da un gruppo di predoni e costretto a restituire l’imbarcazione che tornerà buona per altre fughe, per il semplice fatto che il personale a bordo, in queste missioni di soccorso non è armato.
C’è poco da stare allegri, anche se l’occasione è stata propizia per perfezionare l’acquisto, zitti zitti quatti quatti, dei famosi F35. e qui molte considerazioni si rincorrono. La prima, visto che parliamo di aerei militari da guerra, è che a distanza di quasi un anno ancora non si sa nulla dell’inchiesta sui caccia scontratisi nel cielo sulle Marche (agosto 2014). L’altra è che in Libia, dopo che qualcuno si è trasfomato in scendiletto per assecondare Gheddafi, arrivando ad ospitarlo a Roma con tanto di caravan serraglio al seguito, nessuno ha pensato e saputo studiare un piano di ampio respiro internazionale per affrontare il dopo dittatura. Con il risultato ovvio che adesso più di prima ci troviamo una mostruosa polveriera a due passi dalle chiappe, con l’aggravante che nessuno conosce chi detiene il fiammifero e la miccia per farla saltare. Ci sarebbe anche un’altra cosa terra terra da dire e cioè che questi satanassi sono migliaia, armati di ogni ben di Allah, pieni di soldi e mezzi di ogni tipo ed allora mi chiedo chi li foraggia, chi gli passa le armi, chi li “muove”. E ci sarebbe anche da dire a Renzi, sempre più convinto di essere davvero uno statista, se è informato del fatto che trovare una soluzione diplomatica comporta necessariamente la possibilità di interloquire con l’avversario. Intanto per fortuna del popolo italiano il mondo del calcio continua a sfornare diversivi di tutti i tipi, dalle dichiarazioni di Lotito al rinvio a giudizio richiesto per Conte il quale, come giusto guiderdone per cotanta impresa viene invitato come ospite d’onore a Sanremo. E vai!
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