ASL su prevenzione Hiv, Hbv e sifilide
Pescara – Prima si diagnostica un’infezione da Hiv, epatite B e C, e sifilide, meglio e’ per tutti: per la persona che ha piu’ chance di guarire o comunque di condurre una vita normale, ovviamente, ma anche per il sistema sanitario e la societa’ in generale, che avranno a che fare con costi piu’ contenuti. La conferma arriva ad un anno esatto dall’avvio del progetto “Prevenzione della presentazione tardiva dell’infezione da Hiv, Hbv, Hcv e sifilide”, portato avanti dall’Azienda Usl di Pescara, le sei Unita’ Operative di Malattie Infettive della Regione Abruzzo, l’Agenzia Sanitaria Regionale e la Fondazione Camillo De Lellis per l’Innovazione e la Ricerca in Medicina.
L’iniziativa e’ stata pensata per superare l’ostacolo piu’ grande alla diagnosi precoce di queste infezioni: la paura di accedere al test, per le conseguenze di scoprirsi malato e per quella sorta di discredito sociale che ne deriva. Grazie al sito Internet www.failtestanchetu.it, questi ostacoli – cui si aggiungono altre barriere come il disagio e la mancanza di formazione degli operatori sanitari, e la scarsa sensibilita’ istituzionale al problema negli anni passati – sono stati in larga misura rimossi mediante un’informazione puntuale sulle malattie, la possibilita’ di fare un calcolo individuale del rischio e, soprattutto, di prenotare il test in forma anonima anche fuori dalla Asl di appartenenza. I risultati, presentati nel corso di un convegno che si e’ svolto sabato scorso all’ospedale di Pescara, sono stati significativi: sono stati eseguiti 1.952 test, da cui sono emersi 19 casi di infezioni Hiv (1 per cento), 30 di epatite C (1,5 per cento), 26 di epatite B (1,3 per cento), e 52 di sifilide (2,7 per cento). In totale, il 6,61 per cento delle persone che si sono sottoposte al test e’ risultato infetto da una delle quattro patologie, o da combinazioni di esse.
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