Area industriale Scafa, facciamone qualcosa
L’Aquila – Il consigliere regionale del M5S, Leandro Bracco, ha presentato una risoluzione urgente per difendere i livelli occupazionali dell’area industriale di Scafa. Nelle ultime settimane, infatti, e’ tornata alla ribalta la possibilita’ di chiusura del cementificio, una delle realta’ piu’ importanti e storiche della Val Pescara, in seguito alla ristrutturazione prevista dai vertici del gruppo Italcementi. La stessa societa’ ha avuto, e ha tuttora, concessioni minerarie che interessano una cospicua fetta del territorio della Val Pescara. “Nei terreni interessati dalle concessioni minerarie – osserva il consigliere regionale Leandro Bracco – ci sono emergenze di natura storica, come le antiche miniere di asfalto, alcune in buono stato di conservazione, ma purtroppo oggi completamente abbandonate.
Sempre all’interno di queste concessioni ci sono luoghi di notevole interesse archeologico e naturalistico e la societa’ Italcementi e’ proprietaria di terreni e abitazioni che potrebbero essere sfruttati da un punto di vista turistico e agrituristico. A tal fine – propone Bracco – si potrebbe operare una riconversione dell’attivita’ di produzione di cemento in attivita’ finalizzate al turismo e alla valorizzazione ambientale, anche allo scopo di garantire agli operai del cementificio, attualmente 67, una ricollocazione nel mercato del lavoro, oltre che a dare un nuovo tipo di sviluppo ecocompatibile ai territori interessati, dopo un massiccio sfruttamento delle risorse naturali durato piu’ di due secoli”. Il consigliere del M5S, infine, chiede alla Giunta regionale “la convocazione di un Tavolo Istituzionale con le organizzazioni sindacali, i Comuni interessati (Scafa, Lettomanoppello, Manoppello, San Valentino, Roccamorice, Abbateggio e Turrivalignani), gli assessorati di competenza e la Societa’ Italcementi, per la predisposizione di un progetto e di un programma operativo, nell’ambito della Programmazione dei fondi comunitari 2014-2020, al fine di una riconversione produttiva che favorisca lo sviluppo economico del territorio interessato”. Sempre nella risoluzione, Bracco chiede di “rilanciare con forza, presso il Governo nazionale, la vertenza del ‘Sin (Sito di interesse nazionale)’ di Bussi sul Tirino, sia al fine di una bonifica complessiva dei terreni inquinati, sia al fine del rilancio economico ed occupazionale”.
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