Italia, oltre 5 mln di stranieri ufficiali
DECINE DI MIGLIAIA SI TROVANO IN ABRUZZO E SVOLGONO LAVORI UMILI – MOLTI NEI CANTIERI DELLA RICOSTRUZIONE – Tanti, tantissimi stranieri in arrivo o arrivati negli ultimi anni. Capita in tutti i paesi del mondo, che però li hanno saputi accogliere e li trattano meglio, grazie a leggi che andrebbero semplicemente riprodotte e adattate alla situazione. Capita nella confusione e tra mille problemi anche in Italia, ma come in tutte le altre cose abbiamo pasticciato e agito senza serietà e senza regole utili. Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2015 sono 5 milioni 73 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale. Rispetto al 1° gennaio 2014 si riscontra un incremento di 151 mila unita’. Lo spiega una analisi dell’Istat sull’andamento demografico in Italia, ripresa oggi dall’AGI.
Naturalmente bisogna parlare di stranieri “ufficiali”, cioè quelli noti alle autorità e dotati di documenti, di certe residenza e in molti casi anche lavoratori regolari. Impossibile il conto degli stranieri clandestini, abusivi, infiltrati, fuggiti dai centri di prima accoglienza: forse migliaia di persone di cui non si sa nulla, neppure approssimativamente dove siano andati a finire o se siano soltanto transitati in Italia.
L’Abruzzo è tra le regioni che ospitano migliaia di stranieri, soprattutto marocchini e romeni. La provincia dell’Aquila è quella che ne conta di più, almeno secondo alcuni dati non certissimi. L’utilizzo più massiccio, per quel che se ne sa, avviene nei cantieri della ricostruzione a L’Aquila e nel cratere. Sono sicuramente più gli stranieri che gli italiani a lavorare, a quali condizioni non è ben chiaro. Ma la scelta degli stranieri da parte delle imprese la dice lunga: costano di meno, pretendono di meno. Lavorano spesso anche di più rispetto agli italiani.
La maggior parte di loro, in altre zone, vivono male, lavorano sfruttati nei campi, infatti sono più numerosi dove più estesa è l’attività agricola, come la Marsica. Nelle città è significativo lo sforzo per integrarli. In qualche realtà , come L’Aquila, hanno anche rappresentanti in Comune, pur privi delle prerogative spettanti ai consiglieri comunali eletti. Ma sono loro stessi a non voler partecipare, perché quando si vota, alle urne vanno in pochissimi.
L’Aquila non ha una moschea, ma non è certo l’unico caso. I musulmani – che probabilmente sono la maggioranza degli stranieri – non sanno dove pregare e riunirsi, lo fanno in spazi provvisori e rimediati.
Regolarmente da un decennio si rileva una riduzione della popolazione di cittadinanza italiana, scesa a 55,7 milioni di residenti al 1° gennaio 2015. La perdita netta rispetto all’anno precedente e’ pari a 125 mila residenti. Al 1° gennaio 2015 – continua l’Istat – l’eta’ media della popolazione ha raggiunto i 44,4 anni. La popolazione per grandi classi di eta’ e’ cosi’ distribuita: 13,8% fino a 14 anni di eta’, 64,4% da 15 a 64 anni, 21,7% da 65 anni in su.
Un significativo calo della mortalita’ – aggiunge l’Istat – ha determinato un ulteriore aumento della speranza di vita alla nascita, giunta a 80,2 anni per gli uomini e a 84,9 anni per le donne. Per via del processo di convergenza della sopravvivenza maschile a quella femminile la differenza di genere e’ scesa a 4,7 anni.
Il saldo migratorio netto con l’estero e’ pari a +142 mila unita’, corrispondente a un tasso del 2,3 per mille. Si tratta del valore minimo degli ultimi cinque anni. Le iscrizioni dall’estero di individui di nazionalita’ estera sono 255 mila, mentre i rientri in patria degli italiani sono 26 mila. Le cancellazioni per l’estero riguardano 48 mila stranieri e 91 mila cittadini italiani. Il saldo migratorio con l’estero relativo ai soli cittadini stranieri ammonta a +207 mila mentre per gli italiani risulta negativo nella misura di 65 mila unita’. I trasferimenti di residenza intercomunali – continua l’Istat – sono 1 milione 350 mila. Il Nord e’ interessato da un flusso netto di migranti interni dell’1 per mille, il Centro da uno pari allo 0,9. Nel Mezzogiorno si riscontra un tasso migratorio interno netto pari a -2,1 per mille residenti.
Nel 2014 la popolazione residente consegue un incremento demografico dello 0,4 per mille, il piu’ basso degli ultimi dieci anni. In termini assoluti l’incremento è pari ad appena 26 mila unita’ in più, il che determina una popolazione totale di 60 milioni 808 mila residenti al 1° gennaio 2015.
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