“Siamo noi i cialtroni?”
Pescara – POLEMICHE SUI CREDITI INESIGIBILI: M5S E ALESSANDRINI – (di Stefano Leone) – Sulla questione dei crediti è ormai battaglia in Consiglio comunale. Dopo 48 giorni dalla visita in Soget del M5s, dopo l’interrogazione urgente in consiglio comunale della capogruppo Enrica Sabatini, FOTO, dopo l‘intervento in Parlamento del deputato Vacca, ora il M5S chiede i nomi di tutti gli eventuali debitori “privilegiati” che avrebbero ottenuto la revoca dei pignoramenti, controlli puntuali su tutti gli amministratori locali e dirigenti ed, infine, un nuovo affidamento del servizio riscossione tributi.
Prosegue, dunque, l’operazione trasparenza sui crediti inesigibili. A seguito di ciò, il M5S chiede tre azioni precise ed immediate: fuori tutti i nomi di debitori “privilegiati” che avrebbero goduto di “corsie di preferenziali”, un’analisi precisa e puntuale sulle eventuali irregolarità nelle posizioni debitorie di amministratori locali del Comune di Pescara e della Regione (dell’attuale e delle precedenti consiliature) ed, infine, nuovo bando per l’affidamento del servizio riscossione tributi.
“L’ennesima richiesta, da parte dei pentastellati, sui crediti inesigibili – scrivono in una nota ufficiale – segue una serie di azioni portate avanti negli ultimi due mesi e risulta oggi rafforzata dall’eclatante notizia dell’inchiesta avviata dalla Procura per le presunte revoche di pignoramento che avrebbe coinvolto Lorenzo Sospiri, consigliere regionale di centrodestra ed, ad oggi, altri quattro politici”. La capogruppo in Consiglio comunale, Erica Sabatini, aggiunge che, “stiamo portando avanti la battaglia sulla trasparenza dei crediti inesigibili da quasi due mesi, siamo stati minacciati di querela dal Sindaco Alessandrini ed anche apostrofati come “cialtroni”, ma la vicenda del consigliere Sospiri e della presunta revoca del pignoramento ha fatto emergere anche nella Procura gli stessi interrogativi che noi solleviamo da tempo: i 36 milioni di crediti inesigibili del Comune di Pescara sono tutti realmente inesigibili oppure il Comune avrebbe potuto riscuotere tali somme? “. L’inesigibilità dei 36 milioni di crediti, ovvero l’impossibilità per il Comune di Pescara di poter riscuotere tali entrate, rappresenta la partita più importante che si sta giocando dal momento che questa inesigibilità è stata il pilastro sul quale si è appoggiata la Giunta Alessandrini per decidere di avviare la procedura di predissesto per il Comune di Pescara e quindi di chiedere l’accesso a un fondo rotativo fino alla cifra di 36 milioni di euro.
Sabatini, voi come gruppo avete reso noto al Consiglio queste vostre conoscenze sulla questione?
- “Assolutamente si. Durante il Consiglio comunale del 30 dicembre, sulla votazione del piano di riequilibrio finanziario, (predissesto), abbiamo messo al corrente l’assise della nostra “scoperta” circa l’esistenza di venti presunti account modificativi della banca dati della Soget e per escludere qualunque dubbio o sospetto che posizioni debitorie ritenute inesigibili potessero rivelarsi in realtà esigibili, abbiamo presentato decine di questioni sospensive implorando, infatti, l’amministrazione di avviare un’analisi sugli effettivi crediti inesigibili prima di chiedere ai cittadini di Pescara di pagare un nuovo debito di 36 milioni di euro con tasse al massimo per i prossimi 10 anni. L’amministrazione Alessandrini è stata sorda di fronte alle nostre dichiarazioni ed è andata avanti con la procedura di predissesto”.
Il vaglio delle carte della Soget, ed in particolar modo dei crediti “divenuti inesigibili”, e che oggi sono al centro dell’inchiesta della Procura, rappresentano infatti da mesi l’obiettivo del m5s risalendo addirittura alla vigilia di Natale. Il 24 dicembre, infatti, i tre consiglieri comunali ed il consigliere regionale, Domenico Pettinari, si sono recati in Soget, come in questi giorni sta facendo la Procura, per visionare nel dettaglio proprio i crediti inesigibili e per verificare che non vi fossero eventuali irregolarità o possibilità di modifica della banca dati al fine di poter avere la garanzia che i crediti dichiarati come non più riscuotibili fossero davvero tali. In quella occasione il movimento 5 stelle è venuto a conoscenza proprio dell’esistenza degli ormai celeberrimi 20 account nel Comune, scoperta alla quale è seguita un’interrogazione urgente, (non accettata dal Consiglio comunale in quanto tale), fino ad arrivare ad un intervento in Parlamento del deputato Vacca. Una serie di azioni quelle dei pentastellati che ha scatenato l’ira del Sindaco Alessandrini che ha definito infatti “insinuazioni irresponsabili” le domande dei pentastellati etichettandoli inoltre come “cialtroni” che “buttano m… con il ventilatore”. Sulla faccenda entra nel merito il consigliere regionale Pettinari affermando che, “se fosse dimostrato quello che la Procura sospetta, saremmo di fronte a un fatto oltre che penalmente grave anche politicamente inaccettabile. Ricordiamo che un consigliere regionale percepisce circa 10.000 € mese e non vorremmo scoprire che nei confronti di tali persone vi possano essere trattamenti di favore, considerando che vi sono cittadini che non arrivano neppure a mille euro mese di stipendio che si sono visti pignorare lo stesso per debiti molto inferiori”.
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