Aglio nell’amatriciana? Neppure per i idea…
Amatrice (Rieti) – (Foto: una classica amatriciana di bucatini) – Sui giornali se ne parla e a ragione. Il televisivo Carlo Cracco, durante la sua ospitata a C’è posta per te di Maria De Filippi, ha affermato di fronte alle telecamere che la ricetta dell’amatriciana prevede anche «l’aglio in camicia», vero segreto – secondo il giudice di Masterchef – della preparazione. Apriti cielo, e francamente ci sono dei buoi motivi… Quando mai l’aglio ha fatto parte del celeberrimo primo piatto amatriciano, che tanto spesso i romani tentato di far passare per proprio?
A rimettere le cose a posto l’amministrazione comunale del centro montano, la quale ha ribadito che la vera amatriciana si fa con guanciale, pecorino, vino bianco, pomodoro San Marzano, pepe e peperoncino». «Siamo sicuri – prosegue il messaggio – che da parte del celebre chef sia stato un “lapsus”, vista la sua storia professionale ed anche la sua capacità di stare al gioco, pubblicizzando una nota marca di patatine».
Caso mai qualcosa si può dire, e se si è sempre detta, sull’uso della cipolla nel condimento: c’è chi ce la mette e con buon risultati, ma la ricetta storica – come ricorda il Comune – non la prevede.
Già in passato gli amatriciani e il loro sindaco hanno dovuto difendere il piatto da prepotenze romane e da etichette che la associano con il Cupolone. Insomma, un’appropriazione indebita. Vero che a Roma i cuochi laziali e abruzzesi, o sardi, sono centinaia. Ma le cose vanno lasciate al loro posto e l’amatriciana è un sontuoso e regale primo di pasta radicalmente amatriciano, e quindi caso mai con ascendenze abruzzesi, visto che fino a 90 anni fa Amatrice era Abruzzo e apparteneva alla provincia dell’Aquila.
Nessuno tocchi l’amatriciana, se non al ristorante davanti ad un irresistibile piatto fumante.
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