L’ingiusto caso Petrilli in tesi di laurea


Belgrado (Serbia) – Scrive Giulio Petrilli: “I miei ricorsi nelle sedi giudiziarie, per avere il risarcimento per ingiusta detenzione, dopo aver avuto l’assoluzione dopo sei anni di carcere, sono stati respinti in base a giudizi morali su mie presunte cattive frequentazioni.
Una grande delusione e una grande ingiustizia. Che l’assoluzione nel giudizio riparatorio non debba contare nulla, credo che vada contro tutti i principi basilari del diritto. Mi impegnerò sempre affinchè questo scandaloso comma, inserito nel nostro codice penale venga abolito.
Parliamo del primo comma dell’art. 314 c.p., che stabilisce il non risarcimento nonostante l’assoluzione, quando hai concorso per dolo o colpa grave al tuo arresto, ” frequentazioni sbagliate”.
A fronte di queste grandi delusioni, ci sono belle soddisfazioni, che forse ripagano di più di un doveroso riparatorio risarcimento economico.
Soddisfazioni come quella di avere i propri intereventi pubblicati nella prefazione di alcune tesi di laurea in prestigiose università di Modena e Bruxelles. Ma francamente mi arrivano diverse richieste in tal senso e questo un po’ mi ripaga delle incredibili sconfitte giudiziarie”.


05 Febbraio 2015

Categoria : Cronaca
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