Primavera, un attacco cinico e sleale


L’Aquila – SERVE SOLO A RINFOCOLARE ESTREMISMI E CAMPANILISMI – Scrive Pietro Di Stefano, assessore alla ricostruzione: “È davvero triste registrare, a causa di loro beghe interne, un attacco alla nostra città da parte dall’ex Presidente di Confindustria di Chieti, Paolo Primavera, un attacco esternato con cinismo e slealtà proprio nel momento storico in cui L’Aquila vive una enorme difficoltà per il sommarsi della crisi nazionali ai danni causati del terremoto. Sbeffeggiarne poi il suo Sindaco è indice solo di scarso rispetto istituzionale.
Il solo effetto che Primavera potrà sortire dalle sue provocatorie dichiarazioni è il rinfocolare di tutti gli estremismi che hanno caratterizzato le divisioni in questa regione.
Noi non cadremo in questo tranello perché L’Aquila ha dimostrato già di saper scegliere per il bene di tutta la regione, come del resto è accaduto per l’elezione del Presidente D’Alfonso che proprio a L’Aquila ebbe la percentuale più alta delle quattro città capoluogo di Provincia.
L’arretratezza delle infrastrutture in cui è stato lasciato questo territorio è una colpa che dovrebbe pesare su tutti coloro che si sono succeduti alla guida della regione, una responsabilità politica a carico di chi non ha mai saputo immaginare una regione unita da un ricco potenziale, ma che ha sempre pagato una mediocre classe di governo.
E lo stesso Primavera sembra ripercorrere questa mediocrità laddove si addentra anche sui costi della ricostruzione e sui benefici che questa avrebbe dovuto sortire. Lo fa completamente a digiuno di fatti e atti e persino della conoscenza reale delle cose. A L’Aquila non sono stati spesi affatto dodici miliardi di euro, semmai quella è la cifra complessiva di quanto si sia speso sin dal 6 aprile 2009 a partire dai costi dell’emergenza, in tutto il cratere sismico (57 Comuni) e nei Comuni fuori da esso che hanno denunciato danni. Nella ricostruzione dell’Aquila hanno lavorato e lavorano ditte di tutta la regione e tante che vengono dalle altre regioni; parlare di picco di benessere locale che doveva registrarsi è pura propaganda da quattro soldi.
(Ndr) – C’è davvero poco di utile anche nei confronti di chi lo lancia nell’attacco di Primavera, che gli abruzzesi hanno letto oggi sotto forma di un’intervista sul quotidiano Il Centro. E’ più che altro un retrivo ritorno al passato, ai periodi meno memorabili della storia abruzzese. Se un importante esponente politico ed economico esorta L’Aquila… ad andarsene nel Lazio, e fa i conti di quanto si è speso per ricostruirla, fa un danno enorme (anche a se stesso) frantumando la propria credibilità e scegliendo un modo becero di affermare quelli che ritiene diritti conculcati. Di persone così non c’è bisogno.
Anzi, rafforzano la stima e la gratitudine degli aquilani terremotati nei confronti dell’Abruzzo adriatico sempre mostratosi accogliente e fraterno nei momenti più tragici. I Primavera non sono come l’omonima stagione, che torna ogni anno. Sono rarità, unicità, per fortuna nostra. Soprattutto, sono vecchi arnesi di un passato ottuso che non ha mai fatto onore all’Abruzzo. Si accomodi lui in un’altra regione, se lo vogliono.


03 Febbraio 2015

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati