Frane a Vasto, anni di silenzi dalla Regione
Vasto – LO HA RIVELATO IL SINDACO: TANTE LETTERE, MAI UNA RISPOSTA DAI PALAZZI – (Foto: la frana di oggi e quella del 1956 e il sindaco Lapenna)) – La Regione sapeva da anni che c’era un pericolo di crolli e frane nei dintorni di palazzo D’Avalos, come in altre zone di Vasto. E per anni neppure ha risposto alle lettere e alle comunicazioni del sindaco Lapenna. Lo sta facendo solo adesso, a muraglia crollata, ma senza stanziare – per ora – neppure un euro. Certo, sarebbe strano se ancora una volta la Regione restasse muta e lontana, visto che non di pericolo di frana si tratta, ma di frana avvenuta ai piedi del maggior monumento della città e di un valore storico-culturale di enorme portata.
Gli inutili tentativi di aver attenzione dai palazzi sono stati rivelati questa mattina in tv al Tg3Rai dal sindaco Lapenna, che ritiene inutile “strillare” e fare confusione, invece di predisporre interventi utili e rapidi. Occorrono almeno 700.000 euro per riparare il muraglione di sostegno del giardino napoletano ai piedi del palazzo, versante est affacciato sul mare.
Vasto è una città da sempre afflitta dalle frane. L’ultima di grandi dimensioni avvenne nel 1956, non lontano da Palazzo d’Avalos. Nella storia di sussulti e crolli del suolo se ne sono avuti, e il mito dice che l’antica Histonium, la Vasto dei millenni scorsi, sarebbe appunto finita in fondo al mare di fronte alla costa. Un risanamento della città e dei territori in cedimento non c’è mai stato. Naturalmente.
Le dichiarazioni del sindaco coincidono con i fatti denunciati giorni fa: una foto spedita al primo cittadino tre anni fa evidenziava crepe e spaccature nel muraglione crollato. Restò nei cassetti, e una settimana fa è diventata un documento premonitore e inascoltato.
Ora occorrono soldi, subito.
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