Strada Gignano, tempi e problemi biblici…


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Ho letto, dopo aver casualmente assistito al taglio di rito del solito nastro (e dopo aver seguito come sono (o non sono) andati avanti i lavori durati anni (spero che a nessuno venga la pessima idea di giustificare la durata biblica degli stessi con la necessità delle opere descritte nell’articolo e propedeutiche al tutto, presumo già messe in conto in fase di progetto) all’apertura della strada che passando per via Piemonte, come informa il dott. Moroni ( e viva la faccia della sincerità..) “…servirà a decongestionare il traffico sia nel quartiere di Gignano che su Via della Polveriera.”
Nessuno però si è degnato di aggiungere qualche altra cosa che non è di poca rilevanza.
Intanto sgombriamo il campo dalle balle scritte da “qualche parte” che riferivano di strada realizzata per collegare il quartiere di Gignano col “progetto CASE” costruito a 100 metri da via Piemonte; balle per un semplicissimo motivo e cioè che l’idea della strada risale a moltissimi anni prima del terremoto per cui escludendo doti profetiche in chi ha avuto l’idea e in chi l’ha fatta realizzare è palese che appunto di balla si tratta, perchè la “delizia” dei casermoni per i senza casa non era ipotizzabile.
C’è poi da dire, ed è strano che nessuno lo faccia, che via della polveriera è diventata specie dopo il sisma qualcosa di peggio di una camionabile, con l’aggravante del totale disinteresse per le condizioni in cui versa, quali fondo stradale ridotto peggio di una mulattiera e banchine laterali inesistenti o, meglio, sostituite da torrenti “carsici” con scorrimento a valle di acqua a volontà e detriti sassosi, seguendo un percorso, come appunto nei torrenti, profondo in alcuni punti oltre i 30 centrimetri (chiedere a chi ha la ventura di finirci con l’auto o anche solo camminado a piedi).
Ma la cosa più vegognosa è che lungo tutto il tratto di via Piemonte sorgono decine di costruzioni delle più svariate tipologie, ma tutte con una nota in comune: essere abitate. Da migliaia di persone, che già prima della nuova “meravigliosa” strada inaugurata ieri, malgrado i limiti di velocità fissati in 30 km orari, dovevano fare acrobazie e raccomandarsi l’anima a Dio per via delle decine di imbecilli che dei predetti limiti se ne son sempre altamente e bellamente fregati grazie alla totale mancanza di controlli da parte di chicchessia. E malgrado il fatto, ad esempio, che lo scrivente, la bellezza (si fa per dire…) di “oltre 4 anni orsono, esattamente il 16 novembre del 2010″ abbia presentato un esposto, consegnato “brevi manu”,a: Comando Virgili Urbani L’Aquila, Comando Carabinieri L’Aquila, Questore de L’Aquila (copia a disposizione con verbale di ricezione dell’esposto, limitatamente a quello presentato in Questura), nel quale si segnalavano appunto i problemi per la sicurezza di chi viveva e vive in prossimità della citata via Piemonte.
Per correttezza aggiungo che all’epoca la strada non era ancora completamente illuminata anche se verrebbe da pensare che la maggior illuminazione successiva abbia incrementato il numero degli imbecilli. In buona sostanza, visto che come al solito a L’aquila si fanno le “cose” e dopo si scoprono le problematiche connesse, che intenzioni ha il comune aquilano? Di decongestionate via della polveriera e di rovinare la vita a centinaia di famiglie? Che si fa, si impedisce ai camion, ai mezzi di trasporto più disparati di passare da una parte dirottandoli addosso ad una moltitudine di persone?
Vediamo.


30 Gennaio 2015

Categoria : Dai Lettori
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