2014, in calo distretti industriali Abruzzo
L’Aquila – MONITOR BANCA DELL’ADRIATICO – Nel terzo trimestre del 2014 risultano ancora in forte calo le esportazioni dei cinque distretti industriali abruzzesi (-10,8%). L’Abruzzo e’ ancora una volta tra le regioni italiane maggiormente in difficolta’. Sull’andamento negativo dei distretti incide il crollo dell’export dell’abbigliamento sud abruzzese, che continua infatti a seguire una dinamica negativa (-57%), a cui si aggiunge l’arretramento subito dall’export della pasta di Fara (-2,7%).
Positivo l’andamento – scrive l’AGI – delle altre aree distrettuali: vini del Montepulciano (+8%), mobilio abruzzese (+12,8%), abbigliamento Nord abruzzese (+0,6%). Dopo due anni in calo torna in territorio positivo il Polo Ict dell’Aquila (+43,2%) grazie al buon andamento dell’export sul mercato americano, sua principale meta commerciale. Sono questi i principali risultati che emergono dal Monitor dei distretti industriali dell’Abruzzo curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico. “Il distretto dei vini del Montepulciano – commenta Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell’Adriatico – che risulta essere in questo trimestre il migliore tra i distretti vitivinicoli italiani e il primo tra i distretti abruzzesi, e’ riuscito anche a raggiungere un livello di export superiore a quello conseguito nel periodo pre-crisi”. L’analisi complessiva dell’orientamento geografico delle esportazioni abruzzesi mette in evidenza nel terzo trimestre del 2014 una riduzione dei flussi commerciali indirizzati sia verso i principali mercati di riferimento europei ed extraeuropei (Germania, Francia, Stati Uniti, Belgio), sia su importanti nuovi mercati (Federazione Russa in primis, Cina, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Ucraina). Appaiono contrastanti i segnali che emergono dal mercato del lavoro. Nei primi 11 mesi dello scorso anno sono complessivamente diminuite le ore autorizzate di Cig. In particolare, sono calate le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni (Cig) ordinaria ma hanno registrato un incremento quelle di Cig straordinaria (Cigs), richieste soprattutto in situazioni di crisi aziendali.
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