Persino i semafori a L’Aquila sono un problema, qualche volta anche un pericolo


L’Aquila – Pochi semafori a L’Aquila, e per di più tutti vecchi e singhiozzanti, del tutto sempre privi di segnaletica a terra, strisce, zebre, passaggi a tutela dei pedoni, persino adeguata illuminazione; poco visibili, spesso più pericolosi che utili alla sicurezza, alcuni autentici rottami malfunzionanti e indecenti. Quelli disattivati, inoltre, restano spesso ad arrugginirsi al loro posto, anche quando dovrebbero sparire, sostituiti dalle infinite rotatorie fiorite (si fa per dire) dappertutto. Un vecchio problema, che appartiene alla complessiva sciatteria tipica della città sia nell’illuminazione che negli impianti di segnalazione. Ma qualcosa – dopo decine di anni – pare si muova, almeno volendo credere al Comune. Che ha sempre assistito inerte al disservizio.
“Siamo al lavoro per risolvere i problemi tecnici di funzionamento delle aree semaforiche di via Carlo Confalonieri, nella zona di San Sisto, di via Aldo Moro e di via Grotte di Navarra, in localita’ Gignano”. Lo rende noto l’assessore ai Lavori pubblici del Comun dell’Aquila, Alfredo Moroni. “Da qualche giorno – ha spiegato Moroni – questi semafori sono attivati solo con segnalazione lampeggiante. Si tratta, complessivamente, di cinque dispositivi, tre su via Confalonieri, uno in via Aldo Moro e un quinto in via Grotte di Navarra. La disposizione, di carattere transitorio, si e’ resa necessaria a causa di continui problemi di malfunzionamento, riconducibili alla vetusta’ degli apparecchi, che, negli ultimi mesi, hanno visto i semafori andare spesso in tilt, con conseguenti pericoli per pedoni e automobilisti. Abbiamo monitorato la situazione, anche a seguito di segnalazioni – ha proseguito l’assessore – e abbiamo previsto, in sede di approvazione del bilancio di previsione, avvenuta a ottobre, lo stanziamento di 350mila euro per l’adeguamento normativo e funzionale dei dispositivi. Fondi disponibili grazie al meccanismo della Cassa Depositi e Prestiti. In seguito al via libera avuto da quest’ultima abbiamo predisposto, proprio in questi giorni, il relativo progetto. Nel frattempo la ditta Citelum, che gestisce il servizio di illuminazione pubblica, ha rimesso una relazione segnalando il malfunzionamento dei semafori e le conseguenti situazioni di pericolo, che hanno portato anche al verificarsi di incidenti automobilistici, sottolineando le caratteristiche di imprevedibilita’ dei guasti e comunicando, alla luce di tale situazione, la momentanea attivazione del solo sistema lampeggiante. Stanno pervenendo, intanto, segnalazioni e proteste da parte dei cittadini. Nella mattinata di domani avra’ luogo un incontro tra il Comune dell’Aquila e la ditta, durante la quale chiedero’ di avviare immediatamente le opere di adeguamento. Se questo non dovesse essere possibile, ovvero se dovessero volerci ancora alcuni giorni per entrare nella piena disponibilita’ dei fondi, nelle more di tali lavori, chiedero’ invece alla Citelum di ripristinare il semaforo e garantire tempestivamente gli interventi in caso di guasti. Si tratta, infatti – ha concluso Moroni – di strade molto trafficate e, pertanto, non ritengo possibile prorogare oltre la soluzione tampone con mera segnalazione lampeggiante, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini”.
E’ da ricordare, tra le tante situazioni davvero incomprensibili sedimentate in una città davvero molto… particolare, che prima del 2009 vi fu un periodo di proliferazione semaforica: ne comparivano ovunque, spuntavano come funghi, alcuni del tutto inutili o inspiegabili, tant’è vero che molti impianti non furono mai attivati, pur essendo sicuramente costati molto denaro: nei pressi del parcheggio di Collemaggio, all’incrocio via Strinella-via Fortebraccio, in via Castello. Semafori come grandine, e semafori sempre spenti: neppure inaugurati una volta, tanto per scoprire se erano veri o falsi. Sono ancora tutti al loro posto, arrugginiti, ormai rottami verdi e gialli. Vai a capire. Ci vorrebbe un interprete dei voli degli uccelli, come nella Roma appena fondata dall’ottavo secolo avanti Cristo. Ma L’Aquil era fatta così: indecifrabile come la mente di certi ormai scomparsi amministratori.
Dove sarebbero serviti semafori moderni e funzionali, non ne fu mai innalzato uno.


27 Gennaio 2015

Categoria : Cronaca
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