Di Pangrazio: i valori della “Giornata della memoria” da difondere
Pescara – (F.C.). “Sono trascorsi 70 anni da quel 27 gennaio del ’45 quando il mondo conobbe fino in fondo il vertice dell’orrore al quale puo’ arrivare l’essere umano con i suoi totalitarismi ideologici e politici: una simbiosi di barbarie e razionalita’, di selvaggio e di tecnocratico; un’opera di morte intenzionale, scientificamente programmata e realizzata”. E’ il messaggio che il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ha inviato alla comunita’ abruzzese per celebrare la “Giornata della memoria”. “Questa giornata – ha continuato Di Pangrazio – ci aiuta a ricomprendere e diffondere i valori della solidarieta’, del rispetto reciproco, della non violenza, ancora di piu’ oggi, affinche’ si realizzi quella pacifica convivenza in grado di combattere i pregiudizi e i razzismi, che sembrano riesplodere con fragore nelle societa’ attuali. Occorre saper resistere al male, dove e come esso si manifesta. E per poterlo fare, un individuo ha bisogno di sentirsi inserito in un ordine di valori condiviso – ha continuato il presidente -. La politica e le Istituzioni, con le loro responsabilita’ di legislazione e di governo, devono rendere possibile il coraggio civico ed etico dei cittadini. E allora anche per noi, ricordare la Shoah significa farne memoria, perche’ la memoria e’ garanzia di liberta’. E’ nostro compito mantenere questo giorno al di sopra di qualsiasi strumentalita’ ideologica, valorizzandolo come memoria condivisa, come coscienza condivisa con tutti gli abruzzesi. E’ intento dell’Ufficio di Presidenza – ha poi annunciato – interagire con gli studenti delle Scuole superiori delle citta’ d’Abruzzo, perche’ i giovani siano aiutati a conoscere meglio e fare memoria di quanto avvenne il secolo scorso. La nostra cura deve essere rivolta alla corretta conservazione e all’efficace trasmissione di quanto avvenne, per affrontare con attenzione quanto oggi in Europa e nel mondo si sta riproponendo in termini di violenza e ingiustizia, di intolleranza e sopraffazione, e trovare gli antidoti contro il ripetersi delle atrocita’ avvenute nel secolo scorso. Non dimenticare – ha rilevato, infine, Di Pangrazio – e’ il monito che oggi risuona a difesa dei principi di liberta’ e di uguaglianza garantiti dalla Costituzione repubblicana e sanciti dallo Statuto della nostra Regione”.
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