Chiodi su federalismo fiscale
L’Aquila – Il federalismo fiscale rappresentera’ ”’una vera e propria rivoluzione, che dara’ la vera consistenza della classe politica di ogni regione”’. Lo spiega in un’ intervista all’ASCA il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che proprio in questi giorni ha chiuso il suo primo anno da ”Governatore’. Dodici mesi segnati inevitabilmente dall’emergenza terremoto. ”L’Abruzzo si rialzera’ – garantisce Chiodi – perche’ esistono tutte le energie necessarie per riprendere un cammino interrotto bruscamente. Il terremoto dell’Aquila e’ stato il terremoto dell’intera regione, non foss’altro per il fatto che L’Aquila era il centro politico e amministrativo dell’Abruzzo e dunque punto di riferimento irrinunciabile per le politiche regionali. E’ chiaro che e’ nelle intenzioni di tutti gli abruzzesi che questa citta’ torni a recitare quel ruolo politico e non, che si e’ costruito in tutti questi anni”’.
Il 2009 e’ stato segnato da due importanti accordi tra il Governo e le Regioni. Gli ammortizzatori sociali e il Patto della Salute, che giudizio si puo’ dare sui rapporti interstituzionali? R.: ”’Senza alcun dubbio l’accordo sugli ammortizzatori in deroga e la firma del nuovo Patto della Salute sono stati i momenti politicamente piu’ alti e significativi dei rapporti tra Regioni e Governo. Sul terreno istituzionale, e’ stato subito compreso che le vera emergenza creata dalla gravissima crisi industriale internazionale fosse la tenuta sociale della comunita’ nazionale. Al governo il merito di aver compreso la rilevanza di questo elemento chiedendo un sacrificio rilevante alle regioni italiane e alle regioni, parimenti, il merito di non aver ceduto a strumentalizzazioni politiche ed aver accolto l’appello del governo nazionale. Molte regioni hanno rinunciato a fette consistenti dei fondi sociali europei per garantire un salario minimo a quelle fasce di lavoratori pesantemente penalizzate dalla crisi internazionale. E questo e’ bene che si sappia proprio perche’ mette in risalto la tenuta del ”Sistema regioni”, anche in risposta a quelle tendenze accentratrici che ogni tanto riaffiorano nella politica nazionale italiana. Il Patto della salute era un passaggio obbligato ma non per questo scontato. Anzi sono proprio le cose scontate che provocano problemi. Con il nuovo accordo nel campo della salute, penso, molte cose sono state migliorate e un contributo rilevante lo abbiamo fornito proprio noi dell’Abruzzo alla luce dell’esperienza che stiamo facendo per il Piano di rientro dal deficit sanitario e la nomina di un commissario esterno. La gestione del debito della sanita’ e’ diventato prioritario per molte regioni italiane e nel nuovo Patto della salute viene affrontato con chiarezza e precisione. Il giudizio sui rapporti Governo-Regioni penso possa dirsi positivo, nel senso che allo stato esiste un dialogo continuo interistituzionale. Non nascondo che in alcuni casi si sono palesate difficolta’ politiche nel confronto, come nel caso dei fondi Fas per i quali attendiamo da mesi un segnale definitivo da parte del governo sulla circostanza di avere un quadro certo delle risorse in modo da avviare una completa programmazione”’ sostiene con l’ASCA il presidente abruzzese.
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