A proposito del crocifisso di Magliano


L’Aquila – Era un crocifisso che guardava, posizione frontale, testa eretta, occhi aperti, l’evidente colorazione sanguigna a marcare il sacrificio di un’iconografia che ricalca il Christus triumphans. Siamo nella Chiesa di Santa Lucia a Magliano de’ Marsi dove il monumentale Cristo era approdato dopo il terremoto del 1915 da San Giovanni Battista e Carlo che lo ospitava prima del sisma, e mai più riaperta.
“Volto di pietra della comunità che l’ha pensata e costruita” la chiesa di Santa Lucia conserva, nonostante le diverse fasi di costruzione dal XIII secolo, importanti elementi segnici di fede cristiana come il SATOR, quadro magico palindromo, in realtà due Pater Noster che si incrociano sulla N, richiamando nella A e O l’alfa e l’omega, principio e fine della parola di Cristo, e il bel rosone centrale, a dodici raggi, occhio vigile sui tempi traslati della comunità marsicana. Il crocifisso, probabilmente parte di un gruppo smembrato raffigurante la Crocifissione, costituisce un esempio di statuaria lignea di scuola abruzzese della prima metà del secolo XVIII. Sono le mani della Soprintendenza BSAE dell’ Abruzzo a raccogliere, ora, i frantumi di un legno distaccatosi dalla croce a causa di insetti xilofagi, le gambe e le dita spezzate. Il Cristo, però, continua a guardarci, non avendo subito danni alla testa, e seguire le operazioni che Il funzionario responsabile dott.ssa Antonella Lopardi, accompagnata da mons. Domenico Ramelli, della Curia di Avezzano, dal parroco della chiesa don Patrizio Ciccone, da Paola Marulli e Eleonora De Cristofano, giovani collaboratrici della Soprintendenza, giunti sul posto immediatamente, per un ricovero momentaneo nella casa canonica.
Sarà premura della comunità ecclesiastica trovare le risorse per una disinfestazione ed il consolidamento necessari per restaurare il Crocifisso, sotto la vigilanza attenta della Soprintendenza che si impegna fortemente ad approvare il restauro nel più breve tempo possibile, non appena sarà presentato il progetto, perché il Cristo possa ascoltare nuovamente i fluidi, le attese e le preghiere silenziose consegnate da tempo a quello sguardo vigile frontale che guarda, e rassicura, il fedele.


24 Gennaio 2015

Categoria : Cultura
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