Licenziamenti Brico, nessun accordo


L’Aquila – Luigia De Biase scrive: “Si è tenuta oggi la prima udienza del ricorso presentato da 3 dei 4 lavoratori e lavoratrici licenziati da Aleandri Bricolage SRL. In realtà si è trattato di un tentativo di conciliazione obbligatorio, davanti al giudice del lavoro, in cui l’Avv. D’Alfonso, in rappresentanza dell’azienda, ha ammesso che questa non aveva ancora proceduto a ridurre le superfici di vendita, ma che aveva cominciato a cercare economie terze interessate alla locazione, prima del deposito del ricorso e che l’azienda aveva proceduto ad assumere, dopo i licenziamenti, lavoratori interinali a tempo determinato, ma “per sopperire ai posti lasciati vuoti da personale in ferie, malattia, infortunio”
La rappresentante dei licenziati ricorrenti, Avv. Francesca Ramicone, non ha contestato i bilanci dell’azienda, ma ha il modo in cui l’azienda cercava di risanare i bilanci e nella fattispecie ha sottolineato che, come si evince dalla lettera di licenziamento , la riduzione del personale semmai doveva essere una conseguenza della riduzione delle superfici di vendita e non il contrario, che l’azienda, prima di licenziare avrebbe dovuto mettere in conto ferie, malattia e infortuni del personale residuo, che, “cosa ancor più grave, l’azienda ha ri-assunto come interinale, l’unica lavoratrice licenziata che non aveva impugnato il licenziamento e che, per anzianità e famigliari a carico, era l’ultima a dover essere ripescata in caso di necessità”. L’Avv. Ramicone ha aggiunto inoltre che la sottoscritta, avrebbe accettato il demansionamento e il part-time, pur di essere reintegrata, ma l’azienda non ha voluto sentir parlare né di reintegra dei licenziati ricorrenti, né di indennizzi agli stessi, ricordando di “essere nota in città per aver operato sempre credendo e investendo nel capitale umano”, di “avere a cuore gli interessi dei lavoratori”. Nessun accordo, quindi si va avanti con il processo. Il giudice ha disposto l’acquisizione dei contratti di somministrazione stipulati da Aleandri dal mese di giugno 2014 (nei quali però non risulterà, per la riforma Fornero, la motivazione per l’assunzione addotta da Aleandri, quindi bisognerà credergli sulla parola) e ha fissato una nuova udienza per il 13 febbraio.


23 Gennaio 2015

Categoria : Cronaca
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