Italia, studentessa racchia e anche asina

Il consiglio regionale abruzzese ha scelto due esponenti del PD e uno di Forza Italia (di Pangrazio, d’Alfonso e Gatti) come “grandi elettori” del presidente della Repubblica. I due pidini sono alti esponenti istituzionali, e va bene. Il forzista è un esponente azzurro. Il patto del Nazareno tracima in provincia?
In ogni elezione un voto, un solo voto può essere determinante, e dunque non va trascurato. E’ capitato in questo paese anche che un governo sia stato buttato giù per uno o due voti. Direte: anche un gigante come Churchill venne defenestrato dopo aver guidato (bene) il suo paese, la Gran Bretagna, con lacrime e sangue, nel momento più difficile della sua storia moderna. Ma quella fu una scelta politica, un desiderio democratico (molto anglosassone) di cambiare dalla notte al giorno. Nelle vere democrazie, non esistono glutei, per quanto illustri, appiccicati alla poltrona del potere.
In Italia, invece, si eleggono e si cestinano personaggi per trama politica, non per amor di democrazia.
Tornando a noi e alle nostre ben più modeste situazioni, e sempre parlando di democrazia, sarebbe arduo spiegare ad uno straniero perché due grandi elettori debbano appartenere ad uno stesso partito, e il terzo non al partito più grande dell’opposizione (che è il M5S), ma ad una forza politica che stringe patti con il PD a livello nazionale. Gli eletti, gli scelti, non dovrebbero essere espressione dei partiti più votati?
Oppure illustri personaggi di chiara fama, estranei alla politica, come si era farfugliato nei giorni scorsi?
Molte cose non vanno, moltissime non si spiegano. Certo è che l’Italia di democrazia – ma ancor più di coerenza democratica – è ancora studentessa. Con curriculum scolastico non esattamente brillante. Di quelle che prendono buoni voti a scuola o all’università solo grazie a scollature e minigonne. O anche altro.
Il fatto è che l’avvenenza della studentessa Italia non la riconosce nessuno… Di questi tempi, è una studentessa racchia oltre che asina.