Sottosegretaria bendisposta, soldi nel forziere, ma…

L’Aquila – Pare sia andata bene la prima visita della sottosegretaria alla ricostruzione, Paola De Micheli, trattenutasi a L’Aquila ieri per molti incontri, confronti, delucidazioni, presa d’atto di situazioni e problemi. La De Micheli è andata via sicuramente con molti appunti, annotazioni, impressioni. L’esito del suo incontro non è stato ancora commentato con comunicati e dichiarazioni ufficiali, ma viene dato come positivo da parte del sindaco Cialente. Il primo impatto può definirsi proficuo. O almeno così sembra.
La sottosegretaria subentrata a Legnini ha un’agenza di impegni e scadenze, ma la base più solida sono le risorse, la cui disponibilità è stata da lei confermata. Dal punto di vista del sindaco, i problemi sono operativi. Occorre una delega al patto di stabilità per il Comune, che dovrà essere in grado di usare le risorse senza paletti e ostacoli diciamo contabili. Occorre più personale, altrimenti la ricostruzione non può funzionare.
500 milioni riferibili al 2014 sarebbero subito utilizzabili, ma pare che sia complicato farli arrivare e sistemare da qualche parte, per poterli usare in maniera scorrevole. Questioni di burocrazia e regole, insomma, che erano e sono soffocanti.
Per le altre risorse (un borsone con altri 3 miliardi per il 2015 e il 2016) il sindaco ritiene (e lo sta dicendo da anni, evidentemente voce che parla nel deserto) che i soldi debbano arrivare secondo un meccanismo di flusso continuo, quasi automatico. Niente interruzioni, strettoie, firme che mancano per mesi, decisioni urgenti che Roma non prende, evidentemente dominata da un sistema politico che è duro a morire. Inspiegabile, altrimenti, il ritardo estenuante di alcuni adempimenti, specie le nomine. Defedante. E’ questo che deve cambiare.
E’ come se i soldi fossero chiusi in una cassaforte trasparente: si vedono, ma non si toccano e nessuno dice dov’è la chiave. Grottesco. Chi sa se la sottosegretaria che tante volte elegante e carina abbiamo visto in tv, specie da Bruno Vespa, se ne rende conto.