Blundo su gasdotto e rischi sismici
L’Aquila – “Nel mio intervento odierno di fine seduta ho sollecitato il Ministero dello Sviluppo Economico affinché dia seguito all’Interrogazione riguardo l’illegittimità e la pericolosità della realizzazione del tracciato del GASDOTTO SNAM “Rete Adriatica Massafra – Minerbio”. E’ preoccupante che tra due giorni scadrà il termine per la presentazione delle osservazioni all’avviso pubblico per l’autorizzazione alla costruzione del metanodotto, a cui si teme possa seguire la convocazione della Conferenza dei Servizi ,già sventata in un’altra occasione , in violazione di tutti i regolari iter procedurali previsti”. A dichiararlo, la Cittadina al Senato M5S Enza Blundo.
“Ho richiamato l’attenzione del Governo anche sulla risoluzione approvata dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati in data 26 ottobre 2011, che impegnava l’Esecutivo a disporre l’esclusione della fascia appenninica del tracciato onde evitare l’attraversamento di territori ad alto rischio sismico e danni ambientali in zone di interesse comunitario a protezione speciale – continua- e nello specifico, desta particolare preoccupazione il tratto Sulmona-Foligno,definito dalla stessa Snam “uno dei tratti più critici dell’intero progetto”, quando comunque tutti i lotti funzionali coinvolti nel tracciato del gasdotto sono in zona sismica di primo e secondo livello di pericolosità :risultano interessate infatti tutte le località già colpite dal terremoto dell’Umbria e delle Marche del 1997 e quelle del cratere sismico colpite dal terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009, correndo in parallelo e intersecando le faglie attive esistenti nell’area (come quelle di Arischia e di Paganica -Pettino).
Inoltre non dimentichiamo che il sito individuato per la centrale di compressione è situato nei pressi della faglia attiva del Morrone “dormiente” da oltre 1900 anni, suscitando una significativa preoccupazione da parte dei sismologi riguardo l’amplificazione degli effetti dell’onda sismica dovuti alla particolare natura geologica del territorio e della vallata, che inoltre per la stessa conformazione orografica non consentirebbe la dispersione delle sostanze inquinanti emesse dalla centrale, con notevoli ripercussioni sulla salute umana e sulla catena alimentare”, prosegue la Parlamentare.
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