Danni e sedi chiuse in tutto l’Abruzzo


L’Aquila – Se L’Aquila è martoriata, privata di ogni struttura storica o antica, le altre città hanno ugualmente subito danni rilevanti a partire dai terremoti del 6 aprile. Il sindaco di Avezzano ha disposto la chiusura di diverse sedi di uffici pubblici. Provvedimenti analoghi sono già stati adottati a Sulmona. A Chieti, dopo la palazzina sgomberata ieri, si sono riscontrate lesioni importanti anche nei palazzi del Comune e del Tribunale. A Teramo, danneggiata e inagibile la sede della Provincia. Dovranno comunque essere controllati accurtamente decine e decine di altri edifici in città piccole e grandi. Gli altri 70 milioni di euro stanziati oggi sono un’iniezione di risorse, ma ne occorreranno molte, molte di più. La ministra Gelmini ha annunciato oggi a L’Aquila che arriveranno almeno 110 milioni per le scuole nella provincia aquilana, dove, fra l’altro, oggi si sono avute altre scosse di minore intensità.
Intanto è stata avviata un’inchiesta della Procura dell’Aquila sugli edifici venuti giù, sui mancati controlli, sule ristrutturazioni, su tutto ciò che anche il presidente Napolitano ha giudicato con severità accigliata. Forse i clamori del terremoto ne porteranno altri, ugualmente gravi, a tempo debito. Il caso dell’ospedale divenuto inutilizzabile suscita sempre maggiori sdegni e sgomenti.
In troppi hanno dimenticato che l’edificio non aveva l’agibilità. E chi sa quanti altri sono nelle stesse condizioni. Una pagina nera da aprire con coraggio e determinazione.


09 Aprile 2009

Categoria : Cronaca
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