Obelix, un’altra luce spenta
L’Aquila – Se ne va un luogo di incontro e ritrovo soprattutto di giovani, il ristorante Obelix, attivo da una decina d’anni, noto per i suoi prelibati dolci e in particolare per un calorico, ma squisito tiramisù che in tanti andavano a gustare chiudendo un occhio su problemi di linea e di colesterolo. Obelix è stato qualcosa di più di un locale (che aveva riaperto i battenti nella zona di San Sisto dopo il sisma). In una città fredda, capita spesso che un luogo al chiuso in cui trovarsi sia importante per vivere meglio e fare conoscenze.
La fine di Obelix è un brutto segnale per una città di cui tutti dicono che deve rinascere e rialzare la testa, con buona pace della stomachevole frase dei primi anni “tornare a volare”. Molti hanno fatto la valigia e se ne sono andati. Qualche altro ha provato a tenere duro e a riprendere la vita nella sua città . Per poi accorgersi che non era possibile, perchè lo Stato e la sua smodata voracità fiscale non lo consentono. Insomma, non si riesce a farcela e nessuna autorità , istituzione, ma soprattutto nessuna volontà politica ti danno almeno una mano. E così si chiude, mollando tutto. Non è un buon auspicio per l’anno che comincia. Male.
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