Sfondavano auto e vetrine, tutto su s.n.
Corropoli – SONO TRE GIOVANI IDENTIFICATI E DENUNCIATI – Presa la banda che sfondava i parabrezza delle auto e le vetrine dei negozi in Val Vibrata, e poi se ne vantava sui social network. I carabinieri hanno denunciato tre persone: R. G. 28enne di Corropoli, P.R. 22enne di Tortoreto ed L.M. 28enne di Torano Nuovo. Sono accusati di danneggiamento aggravato continuato e furto aggravato in concorso.
I tre si contattavano attraverso i social network e poi si davano appuntamento in Piazza Italia al bivio di Corropoli da dove partivano le scorribande tra Corropoli, Nereto, Alba Adriatica e Tortoreto. I raid iniziati a settembre dello scorso anno, avevano dapprima interessato alcune autovetture in sosta a Nereto e nelle settimane successive anche Corropoli, e poi Alba Adriatica e Tortoreto, dove ad essere presi di mira invece erano gli stabilimenti balneari, ed esercizi pubblici dove sono stati messi a segno alcuni furti di bevande (bibite energetiche e gassate, alcolici, succhi di frutta, ed altro). In una circostanza, e’ stato accertato, che i tre avevano rubato un estintore nel parcheggio dell’Iper, nel centro commerciale Val Vibrata di Colonnella poi svuotato su un furgone parcheggiato a Corropoli.
I tre per danneggiare i vetri delle auto e le vetrine dei negozi utilizzavano una fionda con le biglie. Proprio nei giorni scorsi, i carabinieri avevano individuato l’utilitaria, precedentemente segnalata dai cittadini, con i tre a bordo ed hanno proceduto all’identificazione ed alla perquisizione che ha consentito di trovare, sotto il sedile, la fionda ed alcune biglie, segno inequivocabile che i presunti autori dei danneggiamenti erano loro. I tre hanno ammesso le loro responsabilita’ facendo recuperare anche parte della refurtiva, del valore di circa 300 euro, asportata da alcuni esercizi commerciali di Tortoreto, poi restituita ai proprietari. I carabinieri inoltre, analizzando i cellulari dei tre, hanno avuto la conferma che gli stessi erano gli autori delle scorribande, anche perche’ commentavano i raid sul social network, vantandosi di essere riusciti a farla franca ed allo stesso tempo sono stati recuperati alcuni fotogrammi delle incursioni registrati dalle telecamere.
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